Non so se capita anche a voi, ma a me qualche volta succede di non riuscire a distinguere nella mia mente un ricordo lontano da un sogno recente. Perché a volte capita che un ricordo sia così lontano da essere un po’ confuso, di non riuscire a definirlo bene e allora si ha la sensazione di aver sognato. Uno di questi casi mi sta capitando proprio in questi giorni perché mi tornano alla mente delle parole che sento vaghe come in un sogno ma definite abbastanza da poter essere un ricordo.

Ho conosciuto Pietro Caracciolo circa vent’anni fa, quando entrambi facevamo parte dei Verdi di Alfonso Pecoraro Scanio. Eravamo entrambi più giovani e la militanza in un partito che propugnava la salvaguardia dell’ambiente, che rivendicava una politica ecologica per bene dei cittadini, ai quali proponeva di lasciare un pianeta migliore di quello che ognuno ha trovato, ci galvanizzava e ci faceva diventare instancabili nella nostra militanza di ambientalisti. Lo ricordo con piacere insieme a suo cognato Egidio, mio grande amico prematuramente scomparso, sempre sorridente e sempre con una buona parola per tutti.

"In Calabria, nei giorni scorsi, si è votato per il rinnovo di diversi consigli comunali, tra i quali: Corigliano-Rossano, Gioia Tauro, Montalto Uffugo, Rende e Vibo Valentia. Il responso delle urne ci consegna un messaggio chiaro ed inequivocabile che deve far riflettere in prospettiva futura: la città di Rende e tante altre comunità cittadine si stanno trasformando in vere e proprie “pòlis”, nelle quali gli individui e le famiglie si attivano (come nella Grecia classica) per intervenire nel governo della cosa pubblica. In tale direzione, l’elezione (bis) di Pietro Caracciolo (supportato da nove liste) a Montalto Uffugo ma anche quella di Flavio Stasi, trentaseienne primo Sindaco della città di Corigliano-Rossano che - con una coalizione composta da cinque liste civiche - ha superato il generale Giuseppe Graziano e le sue tredici liste."