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A cura di Giuseppe Giraldi

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Giuseppe Giraldi: SI VUOLE IMPORRE LA CITTÀ UNICA CALPESTANDO IL METODO DEMOCRATICO

Posted On Sabato, 18 Novembre 2023 09:42

È da tanto che si ragiona sul tema della città unica dell’alta valle del Crati. Correva l’anno 2003 e  ricordo con particolare chiarezza l’inIziativa dell’On. Nicola Adamo, sulla quale espressi il mio assenso in ragione delle considerazioni che esposi in un articolo recepito dalla stampa dell’epoca e che di seguito riporto integralmente.

Sono passati venti anni e sono rimasto della stessa opinione di allora, nel senso che ritengo sia un atto dovuto il riconoscimento di un dato di fatto abbastanza evidente: la città unica tra Cosenza, Rende e Castrolibero esiste già nella quotidianità di chiunque qui viva.

Ma oggi è cambiato l’approccio, oggi la città unica la si vuole imporre calpestando il metodo democratico e questo è inaccettabile. Sembra un ritorno ai metodi del ventennio fascista. Peccato. Pare che un secolo sia passato inutilmente, si ritorna alla prevaricazione ed alle coercizioni. Non potremo neanche protestare bloccando il ponte sul CAMPAGNANO, perché farlo sarebbe un reato penale, viste le nuove norme al riguardo, varate dal governo proprio in queste ore.

Giuseppe Giraldi, 18 nov. 2023

Da “IL QUOTIDIANO” 12 FEBBRAIO 2003

Il portavoce dei Verdi di Rende favorevole all'idea della conurbazione lanciata da Nicola Adamo  

Giraldi: «ll comune unico esiste già»

Anche i Verdi prendono posizione sul referendum per fare di Cosenza, Rende e Castrolibero un comune unico. Lo fanno con il portavoce del gruppo rendese Giuseppe Giraldi, il quale, nel ribadire il suo orgoglio di appartenere alla città di Rende, si dice favorevole all'idea della conurbazione. Magari allargando i confini anche a Vadue e Rosario di Mendicino.

Giraldi ricorda la grande crescita urbanistica e sociale compiuta da Rende in questi anni anche grazie alla felice intuizione di realizzarci l'università.

«La scommessa è stata vinta - dice - l'Unical ha sortito gli effetti attesi, così come pure tante altre iniziative di carattere economico sociale e culturale che oggi hanno di fatto realizzato in questo ambito urbano la maggiore concentrazione di sviluppo della Calabria, sia in termini di qualità della vita sia in termini di capacità applicative del valore del sapere e della conoscenza».

«Cosenza - aggiunge - dopo 10 anni di amministrazione Mancini, ritornando ad assumere il ruolo di città capoluogo al quale precedentemente aveva abdicato, si pone in armonia con le vocazioni e i ruoli esercitati da altri comuni nell'ambito del comprensorio cosentino. E' evidente che Co-senza, Rende e Castrolibero sono realtà antropiche tra loro omogenee per territorialità e cultura, nelle quali sono condivisi usi, costumi nonché la maggior parte delle tradizioni. Inoltre, di fatto esiste già una cultura di "appartenenza urbana" che a prescindere dalle volontà più o meno politiche, più o meno partitiche, più o meno di cam-panile, rendono inarrestabile ed inevitabile il processo di unificazione dei tre comuni».

Dopo questa premessa Giraldi formula una serie di proposte sotto forma di domande. E si chiede: «Perché non allargare la città unica anche a Vadue di Carolei e a c.da Pasquali di Mendicino? Come fare per avviare da subito una programmazione urbanistica che renda più equilibrato uno sviluppo realmente sostenibile del territorio interessato alla città unica? Come tutelare, recuperare e valorizzare le risorse ambientali del territorio con particolare riferimento ai corsi d'acqua che attraversano la nuova città e che in questo periodo interventi poco riguardosi degli ecosistemi stanno rimodellando alla stregua di "normali" opere pubbliche?».

E ancora: «Come rendere possibile la realizzazione di servizi di trasporto pubblico e/o misto di qualità su tutto il territorio  a prescindere dalla metropolitana leggera che è di la da venire? Come si può avviare una progettazione e conseguente realizzazione di viabilità primaria e relative aree di parcheggio a servizio dell'intera nuova città? Come realizzare, riorganizzare o potenziare alcuni servizi di importanza strategica (acqua, attrezzature sociali, dello sport e del tempo libero, ecc.) e la loro gestione con criteri di economicità, di efficacia e di efficienza, come si è fatto per il settore dei rifiuti solidi? Come programmare e organizzare le attività terziarie avanzate, del Polo tecnologico e delle realtà produttive innovative (industria pulita) con individuazione di aree all'uopo attrezzate? Come programmare e organizzare azioni, progetti e intese con l'Università della Calabria per la definizione del suo ruolo di supporto alle attività produttive al fine di utilizzare, a beneficio di tutta la collettività, le ricadute tecnologiche della ricerca scientifica pro-dotta? Come è possibile pensare a tutto questo senza avviare un processo di unificazione di ciò che di fatto è già unico?».

«Questa nostra realtà - ragiona il portavoce dei Verdi - è unica per storia e tradizione; questo pezzo di Calabria è sempre stato il più dinamico, il più aperto alle innovazioni, il più propenso all'introduzione di nuove idee e nuovi principi, qui hanno operato uomini che hanno dato lustro al genere umano, filosofi e pittori, pensatori e musicisti, politici e statisti».

«La città del futuro già esiste, vive. Vive nelle nostre ragionate convinzioni, ma, soprattutto - conclude Giraldi - vive nel cuore di chi crede che supereremo le divisioni perché è più forte la necessità di far vincere ciò che unisce.»

12 FEBBRAIO 2003

 

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