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A cura di Giuseppe Giraldi

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CERTA POLITICA VUOLE RUBARE L’ANIMA A RENDE

Posted On Martedì, 17 Ottobre 2023 11:40

Dopo lo smantellamento della sanità pubblica calabrese avvenuta con i provvedimenti adottati dalle istituzioni regionali negli anni scorsi, stiamo assistendo in questi giorni all’inizio dello smantellamento della scuola pubblica calabrese. 

Si vuole procedere  attraverso il provvedimento del dimensionamento scolastico” varato da regione e provincia. Il metodo è sempre lo stesso: si vuole far credere che accorpando, ridimensionando,razionalizzando si riescano ad ottenere servizi migliori e risparmi economici, in realtà,purtroppo, la storia dimostra che così non è.

Queste pseudo riforme nei fatti hanno prodotto esattamente l’effetto opposto rispetto a quantoannunciato e cioè una diminuzione qualitativa e quantitativa dei servizi ai cittadini. Ricordo ancora oggila Convention di qualche anno fa svoltasi in un importante teatro della città di Cosenza alla presenza dell’allora PresidenteGiuseppeScopelliti in cui si annunciava in pompa magna la chiusura definitiva di molti ospedalidella regione e della provincia di Cosenza in nome di una razionalizzazione e di un efficientamento della sanità pubblica calabrese. Alla luce dei risultati raggiunti, quella manifestazioneoggi appare come un’enorme presa per i fondellidei calabresi.

Il dimensionamento scolastico sembra avere lo stesso sapore di fregatura per i cittadini calabresiin quanto lo stesso sembra più il frutto di mero calcolo numerico e di squallide esigenze politiche locali piuttosto che di una strategia di rilancio delle varie tipologie di istitutiscolastici.Probabilmente si è persal’ennesima occasione per realizzare per esempio il rilancio degli istituti agrari e alberghieri in una regione la Calabria vocata all’agricoltura e al turismo.

Il dimensionamento scolastico così fatto, inoltre, assume un significato particolare nella città diRende in quanto esso sembra essere l’ennesimo tassello di un disegnodi una certa politica,teso rendere sempre più periferica la città.

Questo disegno che va avanti da almeno 10 anniha come scopo finale la realizzazione a freddo della città unica, cioè una fusione di realtà comunalida realizzarsisenza un reale processo democratico che coinvolga in modo vincolante le istituzioni e i cittadini di Rende e degli altri comuni interessati.

Approfittando di una politica comunale debole anche a causa dei due necessari commissariamentidi questi anni,si è cercato e si continua a cercare di sminuire l’importanza di Rende, che nonostante tuttocontinua ad essere una delle città più grandi della Calabria coni suoi 38.000 abitanti,una delle poche cittàdemograficamente in crescita, con un bilancio comunale tutto sommato ancora sano, con il reddito pro capite più alto dellaCalabria,con la sede dell’UNICAL,la sede di due importantissime aree industriali econ molte scuole in espansione didattica e demografica. 

Insomma, Rende è ancora una città viva a cui certa politicavuole rubare l’animae lo fa piano piano, quasi impercettibilmentepreparando il terreno per il suo storico dissolvimento,per esempio non impedendo lachiusura di importanti uffici pubblici comela sede dell’INPS, rinunciando alla realizzazione di importanti infrastrutture come quella della metropolitana leggera o del ponte di unione dei due viali Parco, non impedendo la chiusura di alcune sedi diguardia medica e per ultimoattraverso l’intervento sul dimensionamento scolastico che ha prodottola perdita di importanti autonomie scolastiche come quella del virtuosoLiceo Classico “Gioacchino da Fiore” o la deminutiocapitisperpetrata nei confronti dell’Istituto Agrario-AlberghieroTodaro, un tempo fiore all’occhiello degli istituti agrari calabresi, base e punto di riferimento di decine di istituti agrari con relative aziende distribuite in tutta la Calabria.

Al Todaro di Rende potevano essere accorpati altri istituti per l’agricoltura in modo da ottenere una razionalizzazione per ambiti scolasticiallo stesso modo il Liceo Classico di Rende Gioacchino da Fioreavrebbe potuto essere capofila di altri licei territorialmente attigui come quelli di Luzzi, Torano e Bisignano garantendo allo stesso una autonomia conquistata negli anni con fatica e con merito.Quest’ultimo invece si è scelto di accoppiarlo con ilLiceo Scientifico Pitagora,creando così un pachiderma scolastico difficilmente amministrabile di oltre 2200studenti. Ci saremmo aspettati che l’attuale Presidente dalla Provincia di Cosenza riservasse maggiore attenzione alLiceo Classico di Rende Gioacchino da Fiore sia per le innegabili performance didattiche accumulate in questi anni, ma anche e soprattutto in onore del nome dato al Liceo Classico,quello dell’Abate Gioacchino da Fiore “di spirito profetico dotato”,il cittadino storicamente più illustre di San Giovanni in Fiore, comune di cui la Presidente della Provincia ricopre ancora la carica di sindaco.

Ci auguriamo che qualcuno (sindacati, istituzioni scolastiche partiti politici ecc.) possa impugnare davanti al TAR questo provvedimento emanato dalla provincia di Cosenza, nel tentativo di tutelarela didattica pubblica e i nostri ragazzi di Calabria.

Rende,17/10/2023​​​​​​

CARLO PETRASSI

​​​​​​​​​​(Presidente de “La Terza Rende”)

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