Per offrire informazioni e servizi, questo portale utilizza cookie tecnici, analitici e di terze parti. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su qualunque altro link nella pagina o, comunque, proseguendo nella navigazione del portale si acconsente all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli consultare l'informativa sulla Privacy

Print this page

DOMENICO ZICCARELLI: ANNUNCIARE TROPPE VOLTE LE DIMISSIONI NE SMINUISCE LA VALENZA

Posted On Sabato, 17 Dicembre 2022 12:03

Le dimissioni volontarie di un rappresentante del popolo democraticamente eletto sono una cosa seria. In molti casi un atto coraggioso e di grande impatto politico. 

Almeno quando vengono date.
Annunciarle, più volte, per mesi, le svuota di ogni significato e, come accade per ogni promessa o minaccia reiterata e mai mantenuta, trasforma tale atto di rottura in una commedia che non fa più ridere gli spettatori. 

Non è, come ben sappiamo tutti, la prima volta che la città di Rende si trova sotto i riflettori della giustizia e dei media: già nel 2011 indagini simili e provvedimenti di custodia cautelare hanno condotto alle dimissioni dell’allora Sindaco Vittorio Cavalcanti, per poi giungere a dimostrare che non c’erano illeciti o reati da imputare alle classe politica di allora.
Si potrebbe riflettere su tanta singolare attenzione verso la città calabrese, che per altro si riconferma in queste due legislature sotto l’amministrazione Manna in controtendenza rispetto al panorama della realtà del Mezzogiorno: a Rende aumentano i residenti, aumentano gli occupati, aumentano le aziende.

Rende continua a rivelarsi città attrattiva, nonostante le congiunture degli ultimi anni che hanno aggravato la situazione sempre difficile del Meridione d’Italia e causato una sofferenza economica e sociale nel mondo intero (crisi economica ed energetica, crisi occupazionale, pandemia, guerra, inflazione e connessi, tanto per ricordare gli eventi maggiori). 

Sebbene priva in questi mesi della guida del Sindaco, l’Amministrazione Comunale sta continuando a svolgere i propri compiti, grazie all’impegno dei consiglieri di maggioranza, degli assessori, dei dirigenti e dei dipendenti tutti. Naturalmente è inutile negare le difficoltà dovute principalmente alle lentezze della burocrazia, che non è un nuovo problema del nostro Paese (e molti dimenticano, o fingono di dimenticare, che in sovrappiù per due anni il mondo, e in particolare l’Italia, è stato frenato dalla pandemia e dalle necessarie misure di contenimento, che hanno di fatto paralizzato la realizzazione delle opere in programma).

Tuttavia si stanno portando a termine tutti i progetti e gli impegni assunti con i Cittadini (psc; illuminazione pubblica, adeguamento delle scuola, intercettazione dei fondi pnrr, completamento dell’agenda urbana, uscita dal predissesto). 
Bloccare la realizzazioni di questi progetti è ciò che andrebbe maggiormente contro gli interessi, e diciamo pure i diritti, del Cittadini. E sono questi interessi e questi diritti che i rappresentati delle amministrazioni sono chiamati a difendere. 

Oggi, a mio parere, la situazione è tale da indurre, più che ad atti dimostrativi e animati da risentimenti politici o personali (che potrebbero sembrare voler approfittare del momento per fare pubblicità a buon mercato), a un momento di riflessione sul bene del Comune di Rende e della Cittadinanza. E richiamare quindi alla compattezza e alla collaborazione al di là degli schieramenti, al di là degli opportunismi, ponendo gli interessi dei Cittadini al di sopra di quelli di parte (ammesso che sia interesse di una parte dimostrarsi concentrati sulla propria propaganda piuttosto che sulle reali necessità della nostra comunità, ma questa è una valutazione sulla quale torneremo). 

Ricordiamo che ad oggi non ci sono colpevoli, ma solo indagati. Sono certo che gli Organi della Giustizia arriveranno a determinare la realtà dei fatti, come sempre accade alla fine, ed è per questo che resta alta la fiducia nella Magistratura. 

Dopodiché saranno i Cittadini, non altri, a giudicare, a scegliere, a promuovere o bocciare i loro rappresentanti, giudicandoli dalle loro opere. Si chiama Democrazia.

Domenico Ziccarelli (Assessore - Comune di Rende)