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LETTERA APERTA AL SINDACO DI COSENZA da un cittadino nato nel Centro Storico

Posted On Sabato, 11 Giugno 2022 19:48

Caro Sindaco, 

spero non Le dispiaccia se mi rivolgo a Lei così. Sono un suo amministrato, un cittadino di questa città. Sono nato nel cuore del Centro Storico, tanti anni fa ormai, prima ancora che venisse offeso dalle bombe della seconda guerra mondiale. 

Vi ho giocato e vi sono cresciuto, e non sospettavo certo, allora, che ben altre offese avrebbe ricevuto da noi stessi. Lo avremmo abbandonato e lasciato cadere pezzo dopo pezzo.

Eppure, come Lei sa, l’equilibrio urbano dei suoi vicoli e delle sue case, la forza della sua cultura millenaria e il suo “caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale” gli valsero ben due Decreti Ministeriali, del 1969 e del 1992, che lo hanno sottoposto a tutela dichiarandolo monumento di notevole interesse pubblico

Nel 2018 il CIPE, destinandogli 90 milionidel Piano “Cultura e Turismo” (non ancora spesi), lo ha inserito tra i quattro Centri Storici del Mezzogiorno da salvare, insieme a Napoli, Palermo e Taranto.

Può dunque immaginare, signor Sindaco, con quanto piacere io abbia appreso della sua intenzione di mettere finalmente mano aquel degrado dopo anni di incuriaSpero intanto (anzi ne sono certo) che Lei riesca finalmente a spendere la parte di sua competenza di quei 90 milioni.

Mi dicono pure che intende, o intendeva, promuovere una legge speciale per Cosenza.

Negli anni scorsi io e alcuni amici (tra cui uno dei suoi predecessori sindaci) abbiamo elaborato e promosso,prima che tutto crolli, una proposta di Legge Regionale per la valorizzazione dei centri storici calabresi

Il Consiglio Comunale di cui ora Lei è Sindaco l’ha approvata con consenso unanime (anche della sua attuale maggioranza), assieme ad altri 49 Consigli Comunali calabresi, anch’essi all’unanimità.

Quella proposta esiste e il suo caratteredi iniziativa popolare la mantiene valida: è la proposta di Legge Regionale n. 273/10^

È una legge innovativa (tra l’altro definisce per la prima volta a livello normativo la qualità urbana), poggia su pilastri di non poco conto come la cultura e la centralità del cittadino, le politiche urbane e le politiche abitative.

Non pensa anche Lei, come me, che bisognerebbe battersi per portarla avanti?

Plaudo senza riserve alle sue intenzioni espresse, ma vede Sindaco, a me i conti non tornano: sono alle prese con una contraddizione che non riesco a risolvere.

Da un lato c’è una pioggia di miliardi che sta per inondare, letteralmente (nel senso che non si sa come contenerli) la Calabria. Il PNRR, i fondi FSC (gli stessi dei 90 milioni), il POR Calabria

A voler essere prudenti, non ci sono meno di 15 – 16 miliardi (sì, miliardi e sì, di euro) a cui la Calabria può accedere: basta che ne sia capace.

Potremmo davvero scrollarci di dosso tanti pregiudizi e molto altro, forse anche la condizione di Regione più povera d’Europa.

Dall’altro lato mi pare invece di vedere tutto immobile e silente. E sì che sarebbe questo il momento di farsi sentire, quello della preparazione strategica e della progettualità: dopo,sarà troppo poco e troppo tardi.

Perché? 

Tutti questi miliardi hanno un obiettivo comune.Si chiama “Next Generation EU”, la prossima generazione europea.

Non pensa anche Lei come me che se non riusciamo a spenderli, o se non vogliamo farlo, rubiamo il futuro ai nostri figli e nipoti? E non pensa pure, come me, che in tale malaugurata ipotesi qualcuno dovrebbe risponderne?

Per giunta noi abbiamo un’opportunità in più rispetto ad altriun Centro Storico ricco di ventitré secoli di storia, fortemente caratterizzato culturalmente,strategico;semi spopolato e crollanteeppure potenzialmente molto attrattivo e pronto all’uso. 

Se usato, un vero e potente motore di sviluppo sociale, economico, turistico e culturale. 

La sua rigenerazione, tecnicamente complessa ma semplice nelle strategie, avrebbe un impatto fortissimo sulle politiche abitative, sulle politiche urbane e sul ruolo territoriale.

La vecchia “Atene della Calabria? E perché no?

Cosa impedisce allora che si attivino tutta una serie di strumenti che pure sono previsti sia nella normativa che nelle attuali strategie italiane ed europee?

Per esempio, i Programmi di Recupero Urbano. 

Non solo sono possibili, ma praticamente prescritti: gli interventi finanziatidai fondi FSC sono attuati nell’ambito di “Piani di Sviluppo e Coesione” a titolarità delle Amministrazioni pubbliche.

Forse si potrebbe ritenere che seguire una tale proceduraimpostare un PRU o un Contratto di Quartiere siano cose incompatibili con latempestività degli interventi, ma io, mi perdoni, ritengo che tale interferenza non sussista.

Secondo le norme in corso di approvazione, infatti, le risorse FSC possono essere assegnate “per la realizzazione di interventi di immediato avvio dei lavori”, solo successivamente da far confluire nei “Piani di Sviluppo e Coesione”, una volta definitili.

Le condizioni quindi ci sono tutte. Lo Stato c’è. Il Comune?

Davveroin questa irripetibile occasione Cosenza intende rinunciare al suo ruolo di protagonista di una nuova stagione?

Mi piacerebbe saperlo. Per questo, e per lo spirito di partecipazione alla vita civile che mi è proprioLe chiedo di poterla incontrareda cittadino che resta a disposizione della città.

Con tutta la mia simpatia, mi creda.

Ing. Domenico Gimigliano