Lo dice Luigi Falco, presidente della filiera Trasporti della Confapi Calabria. "Il paradosso è che soffrono soprattutto le aziende che hanno investito in mezzi green, - dice Falco - a causa dell'aumento del costo dell'elettricità e soprattutto del metano, che alimenta i furgoni, il cui costo è balzato da 70 centesimi a quasi due euro e cinquanta. Chiaramente un'azienda ha firmato dei contratti in base a preventivi che si fanno tenendo conto delle spese - sottolinea ancora Falco - ma se poi i costi triplicano, l'azienda deve attenersi agli obblighi contrattuale e deve proseguire, ma si troverà in grosse difficoltà, con mezzi che partono e lavorano in perdita".
Anche in Calabria sono migliaia i lavoratori del settore dei trasporti di persone o merci. I cui costi si ripercuotono poi anche, giocoforza, sui prezzi delle merci consegnate. E una crisi dei trasporti causa costi salati anche al consumatore finale. Il settore, adesso, è in agitazione. E potrebbe bloccarsi. C'è già un'agitazione nazionale, spontanea, - dice Luigi Falco - che interessa piccole e grandi aziende, e basta un solo giorno di stop, eventualmente, per causare subito ripercussioni gravi e difficoltà per negozi e supermercati, nella distribuzione delle merci. Si capisce quindi come il settore dei trasporti influisca su tutte le filiere produttive - conclude Falco - e quindi è necessario un intervento immediato delle istituzioni per evitare la catastrofe totale".