La Dichiarazione richiama espressamente l’appartenenza alla famiglia umana e si appella alla responsabilità di concorrere all’affermazione della dignità della persona in quanto tale.
La Dichiarazione in esame traccia dunque, un percorso virtuoso, in cui diritti e libertà danno una direzione alla vita collettiva.
Purtroppo la strada sembrerebbe ancora lunga, non siamo ancora dinanzi ad uno scenario in cui gli individui sono totalmente liberi, in cui i diritti previ e fondanti sono universalmente riconosciuti e in cui le uniche limitazioni ammissibili hanno il precipuo scopo di “assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri”. (Art. 29).
Non resta che ripartire dalla Dichiarazione Universale dei Diritti umani e dai concetti che la attraversano anche e soprattutto per ricucire quelle profonde ferita che la Pandemia ha inferto all’umanita’ intera. Benessere, uguaglianza, libertà, tolleranza, pace non sono costrutti astratti ma concetti che portano in nuce tradizioni giuridiche, politiche nonché lotte per il riconoscimento delle diversità.
Per questi motivi l’istituzione di una Consulta per le Pari opportunità e i Diritti umani rappresenta, oggi, uno strumento politico importante perche’ finalizzato a dare maggiore rilievo alle istanze dei cittadini e delle cittadine, con particolare riguardo a quelle sollecitazioni dal basso che evidenziano la positiva vitalità del tessuto sociale.
In una data storicamente rilevante quale quella odierna, intendiamo ribadire la nostra voglia di aprire un dibattito permanente sull’effettività dei diritti, al fine di proporre percorsi di sensibilizzazione che vedano nell’educazione, così per come richiamata dalla Dichiarazione, la pietra miliare capace di sorreggere soggettività consapevoli e comunità includenti.
Consulta Pari Opportunità’ e diritti Umani” Rende