Per offrire informazioni e servizi, questo portale utilizza cookie tecnici, analitici e di terze parti. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su qualunque altro link nella pagina o, comunque, proseguendo nella navigazione del portale si acconsente all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli consultare l'informativa sulla Privacy

Search

A cura di Giuseppe Giraldi

Vuoi scrivermi? Invia una mail all'indirizzo: info@arinthanews.eu

STRAGE DI VIA D’AMELIO: IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO IL SINDACO DI RENDE RICORDA IL GIUDICE BORSELLINO

Posted On Lunedì, 19 Luglio 2021 13:48

 

In occasione dell’anniversario della strage di Via D’Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, il sindaco di Rende Marcello Manna ha voluto ricordare il giudice che pagò con il sacrificio più alto il suo impegno contro le mafie.

“Oggi più che mai è necessario un momento di riflessione sulla storia e sulla nostra memoria. È necessario alimentare la memoria collettiva da una ferma volontà di sapere”, ha affermato il primo cittadino di Rende.

“La strage di via d’Amelio e le relative indagini sono uno dei momenti più bui della nostra democrazia: c’è una verità che ancora non è uscita ed il ruolo dei collaboratori di giustizia è stato determinante nella distorsione di questa verità. È un segnale allarmante per la salvaguardia dei nostri diritti, della costituzione e dei principi continuamente violati. I grandi depistaggi sono sempre stati opera di certa politica giudiziaria come anche oggi su altri accadimenti bisogna essere altamente vigili per salvaguardare la legalità”, ha proseguito Manna.
“Occorre apportare un vero cambiamento che sia quello delle coscienze, combattendo ingiustizie e povertà. Alto era per Paolo Borsellino il senso di fedeltà allo Stato inteso come salvaguardia di diritti e libertà. Egli era però consapevole che quando politica, istituzioni e mafia si mettono d’accordo non vanno più verso la legalità. Per sconfiggere la criminalità, ripeteva, è necessario studiare: la mafia non si combatte con le pistole, ma con la conoscenza e la cultura”, ha concluso il sindaco di Rende.

Powered by Calce


A cura di Giuseppe Giraldi
Copyright 2019 - Tutti i diritti riservati
Codice Fiscale: GRLGPP52C03H235L

L'autore del sito non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo