Attendevamo quella nuova data della "liberazione", il 04 maggio 2020... (credo fosse questo il giorno o giù di lì).
Attenti... attendevamo.
Attività lavorative al tracollo economico... ovunque.
Grandi aziende del nord chiudevano i battenti, lasciando a casa milioni di italiani.
Parrucchieri, ristoranti, centri estetici senza più nessuna prospettiva.
Poi... la forza, la speranza... la volontà di adeguarsi al cambiamento... attenersi a tutte le norme per poter ripartire.
Investimenti che... avrebbero mentito sulle prospettive date.
Dopo un anno, tutti i #lavoratori che si erano adeguati, si ritrovano qui, di nuovo... punto e a capo.
Un punto? Magari...
Solo troppi puntini sospensivi.
Tutto indefinito.
Diritto al lavoro?
Quale?
Perdonatemi ma... mi chiedo realmente cosa ci sia da "festeggiare".
Sicuramente il ricordo di una data storica, ma... ad oggi, la storia segna altro.
Sarebbe tempo di riaggiornare il calendario, magari adoperandoci per creare i presupposti di una nuova festa.
Emmanuela Rovito