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A cura di Giuseppe Giraldi

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COME TI ACCEDO AL VACCINO (SI FA PER DIRE)! di Domenico Gimigliano

Posted On Giovedì, 11 Marzo 2021 22:00
Domenico Gimigliano Domenico Gimigliano

Che cos'è il genio?” si chiede il Perozzi di Monicelli in Amici miei, e si dà la risposta: “È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione”. 

Che cos’è la burocrazia?” mi chiedo io nella mia molto più prosaica quotidianità. “Ecco, è l’esatto contrario” mi rispondo.

È un groviglio indistinto e non dipanabile: norme e regole che lo Stato ha interesse a mantenere complesse; prassi e abitudini; recinti esclusivi e piccoli orticelli; paure e “sindromi della firma”; precari e funzionari e dirigenti programmati per un solo principio: la norma non è il mezzo, è il fine.

Cioè a dire, la norma non è il mezzo che consente di governare le situazioni secondo i principi di uno Stato civile, ma viceversa è solo il fine, a cui le situazioni tutte devono tendere o adeguarsi, a qualunque costo, e se questo non si può si rifiuta la situazione, semplicemente.

È vero, non tutti sono così, c’è chi si batte quotidianamente perché le cose vengano governate e tendano al bene comune, ma è una lotta impari, contro le regole e contro le persone, perché, come ho detto, il groviglio è inestricabile.

È proprio questo che ci impedirà di spendere i circa 200 miliardi o giù di lì (poco su di lì, si era detto per la verità, ma a conti fatti forse sono poco giù di lì: una bazzecola, una differenza tra “esattamente” e “pressappoco” di una ventina di miliardi).

Ma questo è da venire. Per il momento il groviglio si accontenta di impedire che i vaccini conseguano l’immunità di gregge, almeno non nei tempi sperati, non sia mai.

Ed è di vaccini che vado ancora esemplificando.

L’altro giorno avevo spiegato “come ti prenoto il vaccino”. Oggi voglio raccontare “come ti accedo al vaccino”.

Abito in un condominio, dove abitano, me compreso, sei ottuagenari (non mi piace over ottanta) assistiti dallo stesso medico di famiglia (scusate, medico di medicina generale: la norma li chiama così), il quale, potendolo fare, non ha aderito all’accordo dei medici MMG per i vaccini.

Abbiamo allora dovuto darci da fare da soli, lascio immaginare con quanta facilità di contatti.

Premetto che dei sopracitati ottuagenari, tre hanno difficoltà molto serie a spostarsi e nessuna possibilità di fare la fila, e uno è addirittura immobilizzato.

Ora, sappiamo che ogni contenitore di vaccino ha sei dosi: non viene in mente anche a voi una soluzione molto semplice? Il Servizio Pubblico deve fare una o più dosi di vaccino a domicilio, in quel condominio. I sei ottuagenari sono tutti inclusi negli elenchi dei vaccinandi, in attesa di chiamata per impegnare qualche box di qualche “Primula” e il relativo personale, sanitario e no.

Che si fa? Si completa un contenitore di sei dosi in unica occasione senza impegnare le strutture ASP, o si trattano sei casi diversi con sei diverse procedure? “La seconda c’hai detto” direbbe Corrado Guzzanti.

Siamo riusciti a inoltrare la proposta all’ASP: ci è stato risposto che la soluzione sarebbe stata non solo autorizzata, ma anche molto gradita. Però. Occorreva una richiesta in tal senso da parte del medico di base (scusate, MMG). Il quale, con la già dimostrata sensibilità, ha seccamente rifiutato, riabbandonando alle loro sorti quei suoi assistiti figli di un dio minore.

C’è anche un seguito. Ricerche, un medico disponibile (che ringraziamo, ovviamente, ma non era il medico di base, e quindi …..), ricontatti, difficoltà, incertezze (e se poi mi mandano un avviso di garanzia?).

Risultato: ognuno deve aspettare la sua chiamata. La prima è arrivata ieri, le altre chissà.

Dimenticavo: nello stesso condominio abitano altri due ultraottantenni, che però hanno un altro medico di famiglia (questa volta il nome è appropriato). Risultato: sono ambedue già vaccinati.

Domenico Gimigliano

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