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A cura di Giuseppe Giraldi

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COME TI PRENOTO IL VACCINO

Posted On Venerdì, 26 Febbraio 2021 08:12
Domenico Gimigliano Domenico Gimigliano

Evidentemente ci sono degli articoli non scritti nella Costituzione della Repubblica italiana, ma non per questo meno cogenti.

Una regola, diciamo così, di principio, è che la Calabria è parte dell’Italia, ma lo è in maniera finita solo dal punto di vista dell’appartenenza territoriale e dei vincoli e doveri connessi. Per gli altri aspetti (vantaggi, diritti) lo è solo in parte, talvolta in minima parte. Oggi veniamo pure a sapere che non abbiamo il diritto ad essere rappresentati nel governo della nazione: non c’è nessun ministro calabrese e c’è un solo sottosegretario. Ma questa è un’altra storia.

Veniamo a noi. Faccio un esempio: l’articolo 32 della Costituzione. Completo di parti non scritte suonerebbe più o meno così: ai cittadini italiani è garantito il diritto alla salute, salvo che siano calabresi, nel qual caso i cittadini medesimi hanno solo il dovere di far quadrare il bilancio, ma non il diritto di avere diritti, per lo meno non tutti e non per tutti.

Esempio nell’esempio: in Italia è partito il piano vaccini per gli overottanta (ma non sarebbe più bello chiamarli ultraottantenni o, se si preferisce, ottuagenari? No? Va bè, era per dire!). Anche In Calabria, con il ritardo di prammatica, dicono che sia partito il piano.

Io lo sono, ottuagenario (scusate se mi appello così. Lo so, essere ottuagenari è una colpa, ma io sto facendo un’autocritica e quindi perdonatemi) e ho l’aspirazione a prenotare la vaccinazione (avrei anche quella a fare il vaccino prenotato, per la verità, ma non corriamo troppo). 

Il Dipartimento prevenzione dell’ASP di Cosenza, Dio gliene renda merito, ha comunicato il n. 0984 835568 per la prenotazione. Inutile dire che è sempre occupato. Non “temporaneamente” occupato: “permanentemente” occupato, praticamente staccato, dopo tre bip chiude in automatico.

Ho saputo per altre vie che dietro quel numero ci sono davvero delle persone, tra l’altro gentilissime, che rispondono: è solo che va in tilt il sistema.

Ma dare per una intera ASP un numero di telefono, che sistema è? Ammettiamo che tutti i “vecchi” siano cocciuti e insistano sufficientemente per avere l’agognata linea, ma, poniamo, a tre minuti in media a conversazione, quanti contatti smaltirebbe al giorno quel numero di telefono? In otto ore, supponiamo 150 - 160. 

Solo a Cosenza città gli ottuagenari sono circa 6.000. Quanti giorni occorrono? Ve lo dico io: giorno lavorativo più, giorno lavorativo meno, 40. Diciamo a buon peso quasi due mesi. Questoper lasciare nome e codice fiscale e aspettare poi la chiamata per il vaccino. E il resto dell’Azienda Sanitaria Provinciale? 

Il mio medico di base ha negato la sua disponibilità a fare i vaccini (nel suo pieno diritto, ovviamente, ma nel solo mio condominio ha sei assistiti, tre impossibilitati a recarsi fuori casa e tutti e sei con patologie multiple: e quando le fai, sei telefonate, ciascuna per una fattispecie diversa?) Così, con tutta probabilità siamo, in sei, nell’impossibilità di avere informazioni, se non per sentito dire.

Conclusione: è solo uno dei diritti negati, in fondo non siamo neanche produttivi. Forse non valeva nemmeno la pena di parlarne tanto.

O no?

Domenico Gimigliano

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