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A cura di Giuseppe Giraldi

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Francesco Corina: UTOPIA O SPERANZA?

Posted On Mercoledì, 03 Febbraio 2021 20:07

Gli interrogativi posti dall’articolo apparso qualche giorno fa su ARINTHANEWS ed evidentemente prodromici rispetto alla prossima quanto imminente competizione elettorale regionale, mi hanno fatto molto riflettere.

La prima perplessità attiene, senza ombra di dubbio, alla necessità di indagare la reale portata della nostra credibilità regionale rispetto allo stato centrale, posto che negli anni passati, e non di meno in quelli recenti, abbiamo assistito ad una sistematica svendita dei nostri consensi regionali e nazionali.

Sfido chiunque a contraddire la mia convinzione in ordine alla tendenza dei nostri politici, pressoché sistematica, a barattare i nostri voti in cambio di privilegi personali di cui hanno goduto esclusivamente i soliti noti che, offrendo e permettendo il saccheggio di ogni ben di Dio, ci hanno trattato come vuoti a perdere!

La resa dei conti è sconfortante: potere contrattuale, pari allo zero! Che tristezza!

La convinzione che, giorno dopo giorno, prende quindi il sopravvento, è condivisa da più parti: negli anni saranno cambiati i suonatori, ma la musica è rimasta sempre la stessa e, se mai possibile, peggiorata!

Ne, alla luce delle ultime “performance” della classe politica governativa, potrà dubitarsi come la Calabria sia stata oramai relegata a "laboratorio politico", di valenza, “solo all’occorrenza”. 

Una sorta di “centro sperimentale periferico” e lontano dai riflettori, dove provare, tentare e inseguire accordi ed apparentamenti politici, fino a ieri impensabili e, comunque, tutti finalizzati a perimetrare e circoscrivere spazi da riempire di consensi pilotati da logiche perverse e sempre pronti, alla bisogna, a mettere a disposizione del miglior offerente!

E ciò senza mai curarsi delle problematiche sociali, della qualità della vita, del futuro dei giovani, della sanità, del lavoro, dei trasporti e delle famiglie ormai in grave e preoccupante difficoltà, e non solo economica.

Argomenti tutti che, paradossalmente, contribuirebbero solo a far perdere consensi! (vedi Iacona n.d.r.)

Lultima e più recente crisi di governo, ne è un esempio lampante!

Non è, infatti, un caso che quel furbacchione di Renzi, che è l’effetto e non la causa, di un sistema asfittico, rattrappito e comunque non più in grado di garantire continuità di governo e di garanzia di un apprezzabile stato sociale, ci sguazzi leggiadro ed indisturbato, facendo letteralmente deragliare la “pochezza” del resto delle compagini!

Lo spettacolo al quale siamo involontariamente chiamati ad assistere, e senza considerare la conseguente gravissima realtà sociale, economica e sanitaria che attanaglia il Paese, lascia basiti!

Motivo di conforto sarà il pensiero e la speranza checon Mario Draghi, lo scenario muterà radicalmente!

La misura è oramai colma!

L’obiettivo della nostra classe politica era quello di accaparrarsi la gestione del malloppo del “recovery plan”, ad ogni costo, ed in barba a tutte le domande che possiamo farci sulle possibili soluzioni.

E’ noto a tutti come il valore dei fondi in arrivo dall'Europa, sia tre volte il piano Marshall del ‘47, ufficialmente chiamato piano per la ripresa europea e, quindi degli stessi stati membri.

Sono sempre più convinto, e non sono solo (cfr. per tutte considerazioni Augias, Rubino, Iacona  n.d.r.) che bisogna pensare ad una politica etica e culturale, con regole finalizzate all'interesse generale, e non a beneficio di pochi. 

Illudersi quindi che possa bastare lo “straniero” di turno (senza allusione alcuna e/o a chicchessia) per tentare di recuperare questa Calabria...”perduta”, equivale ad ammettere di avere errato nella diagnosi e, quindi, inevitabilmente, la terapia!

Non può infatti dubitarsi come, con l'aria che tira, se non si cambia rotta, non si andrà lontano: è l'uomo che deve essere al servizio della Politica e non viceversa!

Ogni cittadino dovrà farsi carico della responsabilità di adoperarsi, non solo affinché ciò avvenga, ma vigilare e garantire la riproduzione del sistema, nel rispetto delle regole democratiche, rivolte al riconoscimento di una realtà meritocratica e scevra da favoritismi e ingiusti privilegi di casta!

Ambire a rientrare nell’elenco dei paesi virtuosi, non basta!

Diversamente, il modello europeo resterà un sogno che, a queste latitudini, mai si avvererà'.

Pur nella certezza che la breve sintesi dello schema che ho rappresentato possa espormi a critiche di "utopia", non scalfisce tuttavia la consapevolezza che, senza una vera svolta, il naufragio sociale sarà inevitabile, e l'Europa resterà un miraggio

E’ necessario cambiare passo. Crederci, partecipare e pensare ad obiettivi prestigiosi in linea con realtà sociali che guardino all’Europa, alla sostenibilità dei progetti e ad una migliore qualità della vita che bisognerà conseguire ad ogni costo: ne và della nostra libertà e del nostro futuro!

Progetto che richiederà la partecipazione di tutti e, soprattutto, di coloro che, fino ad oggi, forse perché delusi e sconfortati, hanno deciso di abdicare al diritto di voto.

C’è davvero bisogno di maggiore  responsabilità e presa di coscienza.

Quello che Augias definisce: “moto di rivolta” deve essere inteso, a parere di chi scrive, come reazione alla illegalità e alla volontà di un forte e partecipato grido d’allarme e di richiamo alla presenza, sistematica e continuativa, da parte dello stato e del governo centrale, con investimenti e programmi di partecipazione e sostegno, a medio e lungo e termine,alle imprese ed ai giovani imprenditori.

E ciò senza autodispensarci dal rispettare le regole nell’ambito delle nostre realtà territoriali.

Un bell’esempio è certamente la realtà della nostra Rende e del Laboratorio Civico, guidato dal sindaco Manna, che con l’intera maggioranza, se per un verso è stata pronta e disposta a leccarsi le ferite degli scempi di scelte sbagliate dalle precedenti amministrazioni (vedi per tutte, la problematica dei debiti fuori bilancio, autentico dramma sociale), dall’altro, programma e realizza obiettivi di qualità.

Esperienza quest’ultima, che certamente merita non solo di essere sostenuta, ma di essere esportata!

L’importante è crederci e sperare!

Salute e libertà per tutti!

Francesco Corina

(Consigliere Comunale di Rende)

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