A sette anni dalla sua dipartita, lo scrittore continua, attraverso il suo lascito, a parlarci e a parlare della Calabria.
Fu da Rende che mosse i primi passi in politica dove sempre mostrò caratura, militanza e onestà intellettuale tali da portarlo a dirigere come presidente la Provincia dal 1975 al 1980.
Incise, varcando i confini regionali, anche sulla cultura tout court: le sue opere, i suoi scritti, l’impegno per il teatro hanno dato lustro alla nostra terra, la cui narrazione, sospesa tra immaginifico e realtà, era sempre vivissima e passionaria.
Se il tempo passato deve essere linea che traccia le azioni future, tutto ciò che Ziccarelli ha fatto per il nostro teatro è patrimonio da tutelare e valorizzare. L’impegno civile ed intellettuale che il drammaturgo mise nel credere in un teatro dal basso, servirebbe, oggi, a risollevare un settore che da sempre ha dato lustro alla nostra regione. Ripartiamo da qui, creiamo un coordinamento di tutte le realtà teatrali così come fece lo scrittore con il Consorzio teatrale calabrese, realtà vivace che tanto ha prodotto negli anni.
“A tutti coloro che inutilmente hanno sofferto per la libertà del mondo a tutti coloro che credono ancora – nonostante l’inganno passato nonostante i neri presagi – nell’avvenire del mondo”, scriveva nell’epigrafe del suo “Cristo inutile”: possa questo avvenire continuare ad essere illuminato dai sui versi.
Marcello Manna