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PETRASSI: ABBATTERE MURI, COSTRUIRE PONTI

Posted On Giovedì, 10 Settembre 2020 19:18

di CARLO PETRASSI -

Si parla da tempo immemorabile dell’opportunità di unire amministrativamente la città di Cosenza con quella di Rende o semplicemente di attuare una gestione unitaria dei servizi.  

Nel frattempo gli anni passano e nulla si è fatto o si fa in concreto per garantire vantaggi e servizi ai cittadini di questa area urbana.
Da qualche parte bisognerà pur partire e a tal proposito vogliamo sottolineare che esiste un’opera pubblica che a nostro avviso rappresenta l’emblema della sterilità e dell’ improduttività di questo infinito dibattito politico: un ponte sul Campagnano che unisca viale Mancini a viale Principe.
Un’opera pubblica tutto sommato modesta in termini di progettazione e costi di realizzazione che nell’immediato sarebbe oggettivamente molto più utile alla collettività di quanto non sia stata fino adesso la realizzazione del ponte di Calatrava e probabilmente della stessa costruenda metropolitana leggera, se mai si realizzerà.
Esiste uno studio di fattibilità in uno stato molto avanzato fatto dall’ente Provincia all’epoca della presidenza Oliverio che stima in 4/5 milioni di euro il costo di realizzazione dell’opera, una somma che dovrebbe essere facilmente reperibile per un’opera pubblica di carattere sovracomunale che rappresenta un notevole valore aggiunto in termini di mobilità urbana sostenibile e di sviluppo urbanistico dell’area urbana cosentina; tuttavia non si sa bene per quale motivo il progetto giaccia da anni nei cassetti delle scrivanie degli impiegati della provincia.
Qualche tempo fa si è anche parlato della possibilità di unire le piste ciclabili dei due viali riutilizzando un vecchio ponte ferroviario in ferro nascosto tra la folta vegetazione, una ipotesi non risolutiva ma suggestiva perché avrebbe avuto un valore simbolico e avrebbe permesso ai tanti praticanti le attività sportive di attraversare uno stupido confine naturale tra le due città evitando come purtroppo si fa oggi di transitare sul ponte Salvatore De Luca facendo zig-zag tra le marmitte fumanti delle macchine incolonnate nel traffico.
Purtroppo anche questa iniziativa pare si sia persa nell’oceano sconfinato di un dibattito politico che non riesce ad approdare, non si sa bene per quale motivo, a nulla di concreto.
L’appello è sempre rivolto alla politica, a tutta la politica, senza distinzioni di appartenenza affinché si trovi il modo di realizzare un’opera la cui mancanza sembra riecheggiare in piccolo una sorta di muro di Berlino esistente tra le città di Rende e Cosenza.
Rende, 09/09/2020
​​CARLO PETRASSI​​​​​​​ ​​​(Presidente Associazione “La Terza Rende”)