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A cura di Giuseppe Giraldi

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ALBERICO PAOLO SALERNO: LE PALE EOLICHE DI MONGRASSANO SONO UN DANNO PER LA SALUTE DELLE PERSONE

Posted On Martedì, 05 Maggio 2020 09:59

Ospitiamo con piacere una riflessione a voce alta del Sig. Alberico Paolo Salerno che lancia un grido d’allarme per il timore delle ricadute negative generate dal parco eolico di Mongrassano.

Si teme per gli effetti sull’ambiente, ma anche per le conseguenze sulla salute delle persone. In attesa che il SERVIZIO TEMATICO RADIAZIONI E RUMORE - DIPARTIMENTO PROVINCIALE DI COSENZA dell’ARPACAL effettui le già programmate misurazioni sul livello di rischio, previste dopo la fine dell’emergenza COVID-19, è giusto dar voce ai cittadini. Se altri vorranno intervenire. siamo pronti a far sentire la voce di tutti.

Adesso la parola ad Alberico Paolo Salerno:

Il parco eolico di Mongrassano nell’ultimo decennio è stato al centro di accese discussioni, battaglie politiche e giochi elettorali. Tralasciando quello che è stato il mio pensiero, durante la mia esperienza politica locale, mai contrario alle energie alternative ma fortemente preoccupato per la faciloneria mostrata da chi ha guidato a livello locale e amministrativo, questa grande opera. E non mi voglio nemmeno soffermare su come in Calabria (ma un po’ forse nel sud se non in tutta Italia) queste opere spesso hanno fatto l’occhiolino alla malavita organizzata, al malaffare, in virtù delle cifre importanti che un'opera del genere muove.

Ma voglio parlare d'altro, lascio queste considerazioni a chi è preposto, e anche perché su questo ho già detto tanto in passato, seppur spesso ho avuto la sensazione di parlare ad una platea di sordi.

Tornando ad oggi, vengo al perché di questa mia missiva. Leggo sui “social" un crescendo di lamentele per l’insofferenza generata dalle turbine eoliche, rumorose; rumore che, a differenza delle ferite “visive” al territorio fatte per ergere queste torri che svettano sulle case e visibili da tutta la valle del Crati,  crea danni invisibili ma devastanti al sistema nervoso, alla salute mentale delle persone…. Il continuo “ronzare” delle pale,  la notte... il giorno... nell’ intimo della propria vita domestica.... crea un danno enorme che a lungo andare distrugge ogni equilibrio mentale.... 

Negli anni passati quando si discuteva del parco, tante volte ho posto questa domanda.... siamo sicuri? Perché le pale eoliche fanno rumore... modificano l’ecosistema allontanando la fauna della montagna... figuriamoci a poche centinaia di metri dalle abitazioni che succederà….... anche perché nella peggiore delle ipotesi, gli uccelli andranno a nidificare altrove... le volpi sposteranno le loro tane ecc ecc ma gli uomini? I cittadini?  Dovranno abbandonare le loro case?

Premesso ciò penso agli antichi borghi e al valore che hanno, storico culturale e soprattutto dal valore economico che possono avere se resi fruibili a quel turismo che ama passeggiare tra vecchi vicoli, che ama visitare chiesette di quartiere... quel turismo che cerca nelle vecchie piazzette di paese, quel sapore che un tempo vivevano i nostri nonni. Unisci tutto ciò a risorse del territorio... la montagna, i castagneti, il percorso di San Francesco  la vicinanza con ben 2 coste, la vicinanza con 2 e dico 2 stabilimenti termali che possono rendere questi paesi luogo ideale per un turismo della 3a età e non solo. Si parla tanto di rivalutazione dei centri storici del nostro patrimonio edile….. 

E perché no, ci potrebbe essere un turismo scientifico....  la vicinanza con la vecchia Cavallerizzo monito della natura sulla mancanza di rispetto verso la geologia del territorio.... potrebbe far creare un parco studi sulla materia un centro ricerche sullo studio e prevenzione del dissesto idrogeologico, e quindi avere un intero paese, Mongrassano, che si organizza per la ricettività di ricercatori, studiosi, studenti.... turisti... curiosi.… e potremmo continuare ad argomentare scrivendo pagine e pagine, che oramai grazie alla scelleratezza di amministratori poco attenti al domani ma solo nella ricerca di gloria oggi, hanno reso ogni progetto in tal senso solo utopia.

A nulla è valso l’urlo di aiuto del locale comitato cittadino, l’intervento più volte della stampa, addirittura la vicenda è approdata, grazie a questo comitato, fino al Senato, ma nulla, e ribadisco nulla è stato fatto dalle autorità competenti per bloccare questo scempio: un’opera importante, che doveva essere risorsa, trasformata in uno scempio. Mi chiedo anche, risorsa di cosa? La Calabria ha una produzione energetica ben al di sopra del fabbisogno, ben oltre il 150% della richiesta….  Un’opera quindi palesemente speculativa per tutti quelli che ruotano intorno.

Nel pensare ai fautori di questi scempi (in Calabria ce ne sono tanti) immagino il “Loro” desiderio di certe opere come una sorta di angoscia emotiva, una ostentazione di virilità, una accecante megalomania che fa perdere il lume del domani, un’ atto che mi ricorda Nerone che incendia Roma e la guarda bruciare cantando….. bene, Roma è ridotta in cenere…. Il nostro parco eolico è fatto…. Ed ora.... chi verrà a villeggiare nel nostro vecchio borgo? Probabilmente si possono fare delle convenzioni con le associazioni di sordomuti.... loro potranno ammirare la bellezza dei nostri quartieri, delle nostre chiese, il paesaggio  a valle, senza il disturbo del rumore... ecco possiamo da una grande negazione alla comunità,  farne un opportunità direi “di nicchia”.... oppure... oppure non so.... il nostro paese lentamente morirà.... e di fianco alla vecchia Cavallerizzo, oramai fantasma per mano della violenza della natura, ci sarà il fantasma di Mongrassano.... privata dell’anima per mano dell’ingordigia umana.

E non mi stupisce tra chi ha voluto questa opera quelli che vivono lontano dal centro storico.... in altre frazioni o chi ha fatto il danno ha colto altre opportunità di vita ed oggi vive altrove... ciò che mi lascia basito è l’indifferenza di chi sotto queste torri passa la quotidianità, chi ha il proprio focolare domestico, chi ha le proprie radici.... questi, oggi si staranno chiedendo: cosa ho fatto?

Ai posteri l’ardua sentenza!

Alberico Paolo Salerno

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