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A cura di Giuseppe Giraldi

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IL GOVERNO VARA UN ALTRO DECRETO, IL QUARTO IN QUINDICI GIORNI.

Posted On Martedì, 24 Marzo 2020 19:40

Questa sera il Presidente Del Consiglio Giuseppe Conte è apparso su quasi tutte le tv nazionali per annunciare un inasprimento della lotta al coronavirus.

Com’era prevedibile, il Presidente Del Consiglio ci ha anticipato quel che conterrà un provvedimento che sarà emanato a breve, speriamo con effetto immediato. Certo c’è da augurarsi che questa volta non si mettano in moto i perversi meccanismi della volta scorsa.

Stavolta pare si tratti solo di inasprimento di sanzioni e comunque abbiamo avuto la conferma della gravità della situazione perché, a quelle che erano quelle precedenti, è stata aggiunta la possibilità di multe per coloro che trasgrediscono le misure previste dai decreti (ad oggi questo sarà il quarto in materia).

Queste multe potranno variare da 400 € a 3000 € e potranno essere incrementate di un terzo qualora il trasgressore fosse alla guida di un’autovettura (se il trasgressore è a piedi, la maggiorazione non è ammessa). Non riesce difficile immaginare in quali casi questo può accadere. Sicuramente nel caso in cui l’autocertificazione non fosse adeguatamente documentabile, da parte delle persone che fossero trovate in circolazione, con i giustificati motivi già elencati dal precedente decreto. (*)

Detto questo va segnalato che Giuseppe Conte è stato molto abile nel giustificare l’uscita di un decreto ogni 2 o 3 giorni con l’esigenza di gradualità nell’adozione dei provvedimenti. Non ha però spiegato il perché ha lasciato trascorrere più di 24 ore dal momento in cui i provvedimenti sono stati annunciati al momento in cui sono stati adottanti e pubblicati.

Ha avuto parole che sicuramente hanno positivamente impattato sul senso di solidarietà e sul senso di italianità del popolo, ma francamente non è sembrato molto sicuro del suo dire quanto ha specificato che la data del 31 luglio è solo quella della fine dell’emergenza decretata il 31 gennaio. Ha voluto rassicurare gli italiani sul fatto che le misure restrittive, si spera, possano essere revocate al più presto possibile e comunque sicuramente prima di quella data.

Staremo a vedere. In realtà non sappiamo quale può essere l’evoluzione del contagio di questo virus e i tempi di superamento della pandemia. Incrociando le dita, rispetteremo le indicazioni che vengono dal governo centrale, perché siamo cittadini ossequiosi della legge e che amano la vita, quella di tutti.

(*) di seguito le motivazioni ammesse

- comprovate esigenze lavorative;
- assoluta urgenza (“per trasferimenti in comune diverso”, come previsto dall’art. 1, comma 1, lettera b) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020);
- situazione di necessità (per spostamenti all’interno dello stesso comune, come previsto dall’art. 1, comma 1, lett. a) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 e art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 marzo 2020);
- motivi di salute.

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