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A cura di Giuseppe Giraldi

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TRE ERRE NEL MONDO DEI RIFIUTI: RIDUZIONE-RICICLO-RIUSO

Posted On Sabato, 07 Marzo 2020 22:55

di Domenico Ziccarelli

Leggo, sui giornali e sui social, decine di articoli e commenti contro la necessità di affrontare concretamente, nella nostra provincia, il problema dei rifiuti.

Premesso che, ognuno è libero di manifestare e difendere le proprie idee, ma da nessuna parte ho ravvisato una proposta risolutiva o un suggerimento alternativo.
Chi ha usato l’accortezza di leggere per intero l'articolo, avrà notato che io non ho indicato nessun sito, ho semplicemente espresso un parere sulla necessità che, dopo decenni, i sindaci della nostra provincia devono mettere mano al problema in questione.
Troppo facile dire: no, il mio territorio non si tocca!
Un atteggiamento neutrale che ha lo scopo di mantenersi amici i cittadini e le associazioni ambientaliste.
Ci divincoliamo in un vicolo cieco, scelto per noi da politiche sbagliate. Negli scorsi anni non è stata realizzata nessuna politica ambientale, non sono stati realizzati impianti di nessuna natura anche a causa di numerose manifestazioni di protesta.
Oggi abbiamo, sul territorio nazionale, inceneritori e termovalorizzatori, che non sono stati efficienti nè ottimizzati al fine di trarne vantaggio.
Ci teniamo i danni e non riusciamo a giovare dei benefici che avremmo potuto trarne in seno al risparmio energetico.
Forse è un mio sogno, ma , credo, sia necessario realizzare un’economia circolare intorno al mondo dei rifiuti con le tre ERRE, riduzione, riciclo e riuso.
Non tutta la popolazione è ben educata alla raccolta differenziata e per rendercene conto, basta girare per i comuni che amministriamo ed osservare come molti cittadini abbandonano i rifiuti per strada e nelle aree verdi.
A Rende, dopo tre anni di raccolta differenziata, siamo arrivati, tra una marea di problematiche e di polemiche, al 70% in seno ad una corretta raccolta differenziata.
Questo dato inconfutabile, ci porta sul podio come prima città calabrese, oltre i 35 mila abitanti, per la percentuale di raccolta.
Da noi il primo problema, quello che richiede più impegno e dedizione, è il non rispetto dell'ambiente che è, di fatto, più un approccio culturale che amministrativo.
Il rispetto morigerato delle regole da parte della maggioranza dei cittadini, non può essere vanificato da una minoranza incivile.
Tutti noi abbiamo famiglia e, credo sia nostro dovere, prima come uomini e poi come amministratori, fare di tutto per consegnare ai giovani un territorio più pulito e più salutare.
Con tutta onestà ritengo che, queste posizioni contrarie a “prescindere”, non facciano altro che rinviare la soluzione concreta del problema.
È inopinabile la necessità di condividere scelte e percorsi con i cittadini, ma credo sia altrettanto doveroso, per le amministrazioni, risolvere il problema attraverso scelte opportune e soluzioni fattibili.
Vorrei tranquillizzare i miei concittadini sul fatto che, nessuna giunta e nessuna riunione di maggioranza ha discusso l'idea di un termovalorizzatore sul nostro territorio.
Se decidessimo di confrontarci, dovremmo affrontare dibattiti seri, tecnici e con reali riferimenti normativi. Poi, insieme, individuare le metodologie più congeniali al processo di sviluppo della nostra Provincia e alla salvaguardia dell'ambiente.
Il mio, altro non era che un invito alla riflessione ponderata e realistica sulle possibilità tangibili per affrontare il problema con un impatto ambientale minimo. Visto che pensare, come accade in altre realtà europee, ove, però esistono termovalorizzatori con emissioni irrilevanti, di raggiungere un livello di differenziata di rifiuti che si avvicini al 100%, appare utopico.
E, in ogni caso, questa amministrazione, su tutto, sta cercando di attuare dei metodi di partecipazione democratica proprio per superare certi svilenti metodi di chiusura.
Di contro, la polemica, anche quella sterile e spesso elusiva, rispetto ai contenuti, può essere la palestra dell'auto coscienza.

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