Si vede che Antonio è stanco dopo questo “tour de force” che lo ha portato in tutti i comuni della Provincia di Cosenza.
Stasera Antonio Gerace mostra davvero di essere un cavallo di razza. Lo dimostra per come parte con decisione su argomenti delicati che ha sviluppato durante tutta la sua campagna elettorale. Dopo un grazie pregno di commozione ai presenti rivendica una assoluta volontà di cambiare in direzione dell’impegno nella legalità, nella coerenza e nel coraggio di affrontare i tanti problemi che lo attendono da eletto.
Si è candidato da uomo libero condividendo le parole del Papa: la politica è servizio ma anche la più alta forma di carità.
Non sarà facile, ma si riesce se al posto delle promesse si fanno proposte importanti.
In primo luogo la sanità e il sociale, campi questi ai quali ha dedicato addirittura la stesura di una bozza di disegno di legge che intende presentare al consiglio regionale appena avrà avuto il suo insediamento.
Si tratta di colmare le tantissime lacune che in questo settore affliggono la Calabria ormai da troppo tempo. Si deve puntare al rafforzamento della sanità pubblica senza svuotarla in favore della sanità privata. Evitando gli sprechi e istituendo l’agenzia regionale della sanità con centrale unica degli acquisti. Bisogna che finisca il pellegrinaggio dei calabresi nelle strutture sanitarie dal resto d’Italia, del resto di Europa e qualche volta anche in America. Occorre potenziare le strutture dell’eccellenza sanitaria qui in Calabria, fare in modo che i tanti stimati e rispettati medici calabresi che operano nel resto d’Italia con successo, possano tornare qui in Calabria, anche se non definitivamente, a portare il loro bagaglio di conoscenze, di professionalità e di scientificità per trasferirlo alle giovani generazioni che operano nelle strutture sanitarie di questa nostra martoriata regione.
L‘ospedale di Cosenza non può restare l’unico di questo comprensorio cosentino.
Nel campo del sociale occorre sviluppare politiche capaci di far partire il volano dello sviluppo economico e perché no, anche industriale.
Perché le produzioni che la Calabria è in grado di mettere in campo, soprattutto nel settore agroalimentare, abbiano la possibilità di consorziassi e di fruire di una distribuzione industriale adeguata idonea a diffondere in tutto il mondo i nostri prodotti, certamente di nicchia ma anche di eccellente qualità. Altro settore fondamentale è il settore turistico dove bisogna sconfiggere la politica del mordi e fuggi. Politica che è praticata dai tour operator, dai turisti che vengono in Calabria, ma anche dai nostri operatori turistici che pensano di poter continuare a spolpare solitarie puntate occasionali senza fidelizzare il turista.
Trasporti moderni ed efficaci sono indispensabili perché se non si dà la possibilità di arrivare con facilità in Calabria, come si può pretendere che qui arrivi un turismo che non sia soltanto d’élite, ma anche di massa?
Tecnologia e innovazione, soprattutto nel campo delle comunicazioni, saranno utili se avranno la forza di supportare le tante iniziative “startup” che ci possono mettere alla pari con il resto del mondo.
Per Gerace la politica deve tornare ad avere una dimensione popolare, non populista, perché si deve stare tra la gente e cercare di realizzarne i sogni ed anche i bisogni.