Pare che sia stata arrestata questa mattina la 58enne prefetto di Cosenza, accusata del reato di cui all'art. 319 quater del Codice penale "Induzione indebita a dare o promettere utilita'". Questa, donna, per tale reato, rischia la pena della reclusione da sei a dieci anni e sei mesi.
A mettere in moto la macchina della Giustizia è stata un'imprenditrice di Cosenza, Cinzia Falcone, indotta ad emettere una fattura di 1220 euro, per evitare che il residuo di 1200 euro di un fondo destinato alle spese di rappresentanza della prefettura, tornasse al Ministero. La cifra avrebbe costituito il bottino che la Galeone avrebbe diviso tra se stessa e l'imprenditrice.
Quest’ultima ha però avvisato le forze dell’ordine consentendo di preparare l’operazione per cogliere in flagrante il Prefetto, filmando e registrando tutto quel che si è svolto nel bar dove è avvenuta la d’azione del danaro pattuito e precedentemente fotocopiato.
La Galeone all'uscita del bar e' stata poi fermata e portata in Procura per chiarimenti. Il prefetto e' stata subito posta in aspettativa, ma oggi è arrivato anche il provvedimento restrittivo e Paola Galeone, che risiede a Taranto, e stata lì posta agli arresti domiciliari.