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A cura di Giuseppe Giraldi

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CENERENTOLA CALABRIA

Posted On Sabato, 28 Dicembre 2019 11:52

Oggi alle 12.00 scade il termine per la presentazione delle liste e dei candidati alla carica di presidente della Regione Calabria.

Oggi finisce il balletto delle candidature, si pone fine allo squallore delle manovre palesi o sottobanco che hanno ammorbato da sei mesi a questa parte gli ambienti politici calabresi. Non sono stati risparmiati nessuno dei sotterfugi, nessuno dei trucchi, nessuno dei bluff che si usano in questi casi per avvantaggiarsi sugli altri. Abbiamo assistito ad una corsa in cui i cavalli favoriti dal pronostico, lentamente e con ogni mezzo, sono stati prima assorbiti nel gruppo e poi surclassati. I due Mario che 6 mesi fa erano favoriti per giocarsi lo sprint finale, adesso sono stati ridotti al ruolo di comprimari dai rispettivi partiti di riferimento nazionale perché chi in Calabria li voleva fuori dalla competizione non aveva e non ha la forza di batterli nell’opinione della gente. Le congiure sono riuscite alla perfezione, infatti, sia Occhiuto che Oliverio, in questa competizione appoggeranno e cercheranno di far eleggere i loro rispettivi carnefici.

Addirittura Oliverio per spiegare la sua decisione di appoggiare Callipo ricorre ad un’immagine evocata dalla Bibbia e pur di non veder ucciso il suo bambino (la Presidenza della Regione) accetta che sia il suo avversario (Callipo) a poter conquistare l’ambita poltrona.

Occhiuto, purtroppo per lui, è addirittura costretto ad inghiottire un boccone ancora più amaro, seppure sulla stessa lunghezza d’onda di Oliverio e ammettendo di essere stato sconfitto dice: “sono abituato a costruire, non a distruggere”.

Nessuno però ci dice come si è arrivati a questo. A sinistra nessuno dice che Oliverio è stato ostracizzato dai suoi stessi pretoriani e a destra nessuno dice che il veto della Lega sugli Occhiuto è stato costruito ad arte sia da false amicizie cresciute in seno come capitò a Giulio Cesare (ovviamente rispettando le debite proporzioni), e sia da sicuri nemici, ovvero sia da esponenti interni a Forza Italia che esterni.

A questo punto, però, cosa fatta capo ha ed è inutile continuare a starci sopra.

Restano in corsa quattro candidati Presidente con i rispettivi eserciti di aspiranti consiglieri. Ognuno di loro spero sia consapevole che nessuno dei Presidenti della Regione Calabria è stato mai rieletto e questo vuol dire una cosa molto chiara: per quanto armati di buone intenzioni, nessuno è mai riuscito ad operare una vera svolta nella gestione di un’amministrazione regionale condizionata da troppi lacci e lacciuoli politici oltre che da un apparato burocratico statico ed elefantiaco,  che hanno impedito crescita civile e sociale, sviluppo economico e formazione di quadri dirigenti capaci ed efficienti.

In un contesto di questo tipo non può meravigliare se hanno proliferato l’intrigo e il malcostume di coloro che hanno politicamente agito a proprio vantaggio personale piuttosto che per risolvere i problemi della Calabria.  

Domani sapremo tutti i nomi dei candidati e sarà interessante leggere di che pasta sono fatti questi eserciti alla conquista di Cenerentola, vedremo se tra loro c’è un principe che può farne una regina.

Difficile, molto difficile.

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