Uno dei convitanti propone di discutere il tema dell'amore. Aristocle, il celebre commediografo greco, dichiara che gli uomini non capiscono la potenza di Eros, perche se veramente la capissero, gli edificherebbero templi e gli offrirebbero sacrifici. Eros è tra gli dei il più amico agli uomini e medico di quei mali della cui guarigione deriverebbe una gran felicità. Per dimostrare tali affermazioni, egli racconta un mito che spiega qual'è l'originaria natura degli uomini. Un tempo questi erano distinti in tre generi: maschi, femmine e un terzo sesso, quello degli androgini, in cui si congiungevano natura femminile e maschile. Essi erano terribili per forza e vigore ed erano molto superbi, tanto da arrivare, al punto di ribellarsi agli dei.
Zeus e le altre divinità, temendo di rimanere privi dei sacrifici che quelli offrivano loro, anzichè ucciderli preferirono indebolirli: li fecero tagliare ciascuno in due, cosicchè fossero meno forti e maggiori di numero. é proprio da questa divisione che ebbe origine il sentimento di amore: ogni metà infatti cominciò a desiderare fortemente l'altra per ricongiungersi a essa. L'amore è dunque radicato nella nostra natura e deve essere ricondotto al desiderio più genuino e profondo che alberga in noi: quello di ricomporre l'unità originaria perduta.
Discorso di Diotima a Socrate sull'Amore. (Platone, Simposio).