Per offrire informazioni e servizi, questo portale utilizza cookie tecnici, analitici e di terze parti. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su qualunque altro link nella pagina o, comunque, proseguendo nella navigazione del portale si acconsente all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli consultare l'informativa sulla Privacy

Print this page

LA POLITICA ITALIANA TRA SARDINE E GATTINI

Posted On Sabato, 23 Novembre 2019 13:12

di Luigi Falco

Il diritto di manifestare liberamente è sancito dai più basilari principi democratici. 

Infatti, la Costituzione, all’art. 21, stabilisce che tutti hanno diritto di “manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, all’art. 17, che “i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente” ed infine, all’art. 40, è riconosciuto il diritto di sciopero.

Negli ultimi giorni, nelle piazze dell’Emilia e non solo, si stanno riunendo - in concomitanza con i comizi di Salvini – diverse migliaia di persone che, inneggiando “bella ciao”, espongono striscioni a forma di sardine con scritto: “l’Emilia non abbocca” o “l’Emilia non si Lega”.

Il messaggio è chiaro: non vogliono Salvini e la Lega per le prossime regionali.

Pare che le c.d. "sardine" non abbiano gradito gli slogan elettorali di Salvini come, ad esempio, "Liberiamo l'Emilia"; la risposta delle sardine è stata "liberiamola da cosa?!

Di contro, l'ex Ministro - a cui di certo non mancano gli slogan - l'ha presa con leggerezza affermando: contro le sardine io propongo i "gattini"!

Ed è per questo che sui suoi profili social impazzano foto di gattini intenti a mangiare le sardine.

Ebbene, da tali manifestazioni (spontanee?) è emerso – sicuramente - che questa nutrita folla di persone è contraria a Matteo Salvini ma non è stata, invece, resa nota la volontà di manifestare al fine di perseguire un qualcosa.

Forse l’Emilia Romagna è talmente sazia che non ha bisogna di null’altro rispetto a quello che ha?

Difficile da credere.

E allora, perché scendere in piazza “solo” per contestare qualcuno invece di scendere in piazza per migliorare un sistema (quello emiliano e, in un’accezione più ampia, quello italiano) che, di certo, non è al massimo delle potenzialità?

Una domanda che si stanno ponendo in molti.

Di certo, dalle mere contestazioni non emerge un costruttivo progetto politico rimanendo relegata la manifestazione alla sola volontà di rendere noto “l’odio” verso Salvini.

Ebbene, nonostante ciò il centro-destra (specie la Lega!) continua a crescere e, addirittura, sta registrando lo sforamento del 50% dei consensi.

Non c’è sondaggio che smentisca tale dato!

In definitiva, in ragione dell'odierna volontà popolare, sarebbe prudente (e opportuno!) prenderne atto e, anziché protestare contro qualcuno, iniziare a protestare per qualcosa come, ad esempio, il progresso dell’Italia.