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A cura di Giuseppe Giraldi

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IL MALE ASSOLUTO CHE DISTRUGGE L'UMANITA'

Posted On Lunedì, 18 Novembre 2019 09:17

Nel porto di Gioia Tauro sono stati sequestrati 12 quintali di cocaina, nascosti tra le banane in arrivo dal Sudamerica.

È una quantità enorme, spropositata, che non mi pare sia stata mai prima d’ora intercettata in Calabria dalle forze dell’ordine impegnate a contrastare questo traffico di morte.
Mi domando quanto può valere questa merce per i trafficanti, certamente molti soldi perché ho sentito dire che la cocaina è la droga dei ricchi: sul giornale si parla di un valore di 250 milioni di euro. E meno male che è stata intercettata. Ho provato a pensare a quante dosi ci fanno con 12 quintali ma non ne ho proprio l’idea.

Sono persona che cerca di tenersi informata su ciò che gli accade intorno ed è per questo che quando si parlava in passato di legalizzare l’uso della cannabis e delle droghe leggere in genere, non ebbi nulla da obiettare e mi dichiarai favorevole. Tra l’altro, ho letto anche che la cannabis per alcune patologie può essere considerata curativa. Inoltre, ricordo chiaramente che mia zia Francesca Verre, 50 anni fa e anche prima, coltivava un’erba che conosceva solo lei e se la fumava in una pipa di argilla. Secondo lei quel fumo le calmava la tosse. Interrogata su che erba fosse, rispondeva di non saperlo e che i semi le erano stati portati dal padre di ritorno dagli USA: ho sempre sospettato che fosse un’erba allucinogena. Zia Francesca fumava quell’erba perché fumandola stava meglio. Oggi tutta questa droga farà star meglio chi la consuma? Non credo. Ognuno deve imparare ad affrontare da solo la propria esistenza e le crisi che l’accompagnano. Dobbiamo capire che problemi e insoddisfazioni caratterizzano la vita di tutti e che, se si ha un atteggiamento positivo, si può sorridere nonostante le inevitabili avversità che incontriamo nel nostro cammino.

Poi c’è la fuga dalla realtà, la droga appunto, l’effimera e bugiarda illusione di poter essere soddisfatti e felici senza misurarsi con se stessi, con i fantasmi che si aggirano nelle intricate caverne dell’animo umano. Il desiderio smodato dell’irraggiungibile, la brama dell’impossibile, la voglia di sentirsi onnipotenti, la ricchezza, l’invidia, la sete di potere, il disprezzo della vita, il desiderio di morte, corrodono e finiscono per distruggere l’equilibrio che nell’essere umano garantisce l’armonia con i propri simili e con il mondo in cui vive. Sono stati scritti trattati su questo tema, fiumi d’inchiostro sono stati scritti, eppure questo non serve a cambiare le cose. Ragionamenti e parole aiutano poco chi rimane vittima di questa piaga, occorre trovare dentro di sé la forza per smettere.

Mi tornano in mente le parole di Protagora, filosofo vissuto nel V secolo a.C.:

«L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono per ciò che sono, e di quelle che non sono per ciò non sono».

Dobbiamo riflettere.

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