Anche FDI di Giorgia Meloni, però, aumenta i consensi di un punto fino a 9,2%; infine, FI di Silvio Berlusconi rimane stabile al 6,8%.
C’è da dire che il centrodestra unito, tenuto conto anche dei partiti minori, raggiunge il 50,6%, sforando – di fatto – il consenso di metà degli italiani. L’alleanza giallo-rossa (M5S-Pd-LeU-Italia viva), invece, ha toccato il minimo storico e si è fermata al 43,1%. Questo emerge dalle ultime rilevazioni di Agi e YouTrend. Una crescita rapida e impressionante che però deve far riflettete. Infatti, se da un lato il centro-destra sale a dismisura c’è chi, “dall’altro lato del fiume”, arranca.
Il dato è chiaro: l’alleanza M5S-PD-ITALIA VIVA non ha convinto gli italiani e i leader delle varie coalizioni, specie Di Maio che ha perso più punti percentuali di tutti, dovranno esaminarne i motivi e prendere importanti decisioni strategiche. C’è da dire, in ogni caso, che “grandi poteri comportano grandi responsabilità”. È pur vero che il centro-destra unito “sbanca al botteghino dei sondaggi politici” ma è pur sempre vero che il popolo chiede maggiori attenzioni e più cura del territorio rispetto al passato.
Non è auspicabile un mero ritorno al passato, serve nuova linfa politica e amministrativa che dia forza al tessuto economico e sociale rivolto alla crescita e allo sviluppo del Bel Paese. Non è tollerabile un ritorno ai precedenti fallimenti (di destra o sinistra), specie dopo la “batosta” che si appresta a prendere il “partito del cambiamento”. Le promesse elettorali vano mantenute altrimenti il popolo nello stesso modo in cui eleva i sui rappresentanti allo stesso modo li caccia via!
E allora, il centro-destra unito segna il +50%? Bene, perché così non ci saranno problemi di alleanze per la formazione del Governo. Però, allo stesso tempo, di certo il popolo italiano non merita (e non tollererà!) estremismi, fallimenti e il – solito – vecchio modo di fare politica.