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A cura di Giuseppe Giraldi

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A TRENTANNI DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO

Posted On Giovedì, 07 Novembre 2019 14:09

di Giuseppe Giraldi

9 novembre 1989, una delle date più importanti nella Storia del secolo scorso.

Quel giorno cadde il Muro di Berlino, il simbolo della Guerra Fredda che opponeva l’occidente al blocco dei paesi comunisti, a far data dalla fine della seconda guerra mondiale.

Alto circa tre metri e mezzo e lungo più di 150 chilometri, il muro divideva Berlino in due parti, Berlino Ovest e Berlino Est, stabilendo materialmente una linea di divisione tra le due Germanie, una filooccidentale e l’altra filosovietica e quindi tra due concezioni antitetiche dell’organizzazione sociale ed economica delle comunità umane. Dapprima una semplice recinzione di filo spinato, ma poi dal 1961 furono utilizzati blocchi di cemento. Il risultato fu un obbrobrio che per 155 km, da nord a sud, non spaccava in due solo Berlino, ma il mondo intero.

Una separazione tra due concezioni della civiltà, della cultura, dell’economia e della politica, ma anche soprattutto di valori come democrazia, libertà, partecipazione e trasparenza.

Questa condizione durò per 28 anni, allorquando il 9 novembre 1989, fu dato il permesso ai cittadini di Berlino Est di visitare Berlino Ovest.  Fu questo il segnale che i berlinesi aspettavano da tempo per poter ognuno riabbracciare i propri parenti rimasti dall’altra parte del muro.  Dopo poco tempo da questa notizia, migliaia di persone si presentarono ai varchi di passaggio e i soldati a guardia del muro non poterono che lasciarle passare.

In poche ore, il muro di Berlino fu abbattuto dai cittadini di entrambe le zone, che, armatisi di mazze e picconi buttarono giù quella barriera che per tanti anni aveva spaccato in due la nazione tedesca. Con la caduta del muro, “IL COMUNISMO AVEVA ESAURITO LA SUA SPINTA PROPULSIVA”.

L’anno dopo, il 3 ottobre 1990, la Germania tornò ad essere un unico Stato, non più separata in due repubbliche. In cinque anni, il riunificato Stato della Germania, spese nella parte orientale tre volte tanto quel che il governo italiano spese nel meridione d’Italia in cinquant’anni.  In entrambi i casi lo scopo era quello di colmare le differenze socio-economiche. In Germania, tra EST e OVEST, l’impresa riuscì; in Italia tra NORD e SUD, abbiamo fatto finta di provarci e l’impresa è fallita.  

Sarà la prospettiva storica a stabilire verità che soltanto da poco incominciano a intravedersi.

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