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A cura di Giuseppe Giraldi

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Riduzione del numero dei parlamentari: necessità o populismo?

Posted On Giovedì, 10 Ottobre 2019 09:04
  1. di Luigi Salvatore Falco
    La Camera ha approvato il disegno di legge costituzionale volto a ridurre i deputati dagli attuali 630 a 400 ed i senatori dagli attuali 315 a 200. 
Tale riforma costituzionale –cavallo di battaglia dei grillini - è stata definitivamente approvata a Montecitorio, con maggioranza assoluta (553 voti a favore, 14 contrari e due astenuti).
Ma servirà davvero questo al nostro Paese o è solo una trovata elettorale?
Analizziamo i motivi.
Sicuramente, saràconferito maggiore potere ai parlamentari eletti giacché ogni singolo voto avrà un peso specifico - proporzionalmente - maggiore rispetto al passato.
Ciò può essere un vantaggio (a decidere in pochi si decide più velocemente)  o uno svantaggio (decidendo in pochi minore è il controllo e maggiore è la possibilità che forze “oscure” possano decidere per i loro fini e non per il bene comune).
Il taglio dei parlamentari andrà, certamente, a vantaggio delle segreterie di partito.
Infatti, con il sistema elettorale attuale, è attribuita facoltà alle segreterie di scegliere i “primi nomi della lista” e, per l’effetto, sarà più facile inserire gli aspiranti parlamentari più “accondiscendenti” ed escludere i più “scettici”.
Non ci sarà, di sicuro, un serio risparmio economico.
Il Giudice emerito della Corte Costituzionale Cassese, del tutto scettico con riguardo alla riforma, ha dichiarato che il risparmio effettivo sarà di circa 1/7 del costo di un solo F-35 l’anno (nulla rispetto al debito italiano!) e, certamente, questo “misero” risparmio non controbilancia il potere rappresentativo e democratico perso.
Infine, una costatazione molto semplice: è giusto che una forza politica, che attualmente arranca, come il M5S - reduce da svariati accordi diametralmente opposti prima con la Lega ed ora con il PD - per continuare a governare (i più “maligni” direbbero per tenersi la poltrona!) si attribuisca il “diritto” di farsi portavoce di una modifica (addirittura!) della Costituzione?
Come si suol dire in questi casi, ai posteri l'ardua sentenza.

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