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A cura di Giuseppe Giraldi

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Con GENI COMUNI il Settembre Rendese 2019 parte col botto.

Posted On Sabato, 14 Settembre 2019 08:36

La sala Tokyo del Museo del Presente è gremitissima, con presenze artistiche numerose e qualificate, tra le quali quella del grande pittore di origini rendesi Francomà, in veste di accompagnatore della moglie, artista anche lei, presente in rassegna. 

Al tavolo della presidenza l’assessora alla cultura Marta Petrusewicz insieme al critico d’arte Roberto Sottile e a Mariateresa Buccieri che insieme hanno curato la mostra geni comuni (pittura - scultura- fotografia). La moderatrice, Giulia Fresca, introduce i lavori con una piccola prolusione sulle finalità della mostra e poi passa la parola al critico d’arte Roberto Sottile.

Oltre a quest’ultimo prendono la parola anche Mariateresa Buccieri, Luigi Le Piane e l’assessora Marta Petrusewicz che chiude il dibattito è apre la mostra guidandoci al piano superiore dove sono esposte le opere degli artisti che hanno partecipato all’esposizione.

Mi sarebbe piaciuto raccontare quel che è stato detto, ma gli interventi si sono susseguiti in un brusio di chiacchiericcio continuo che mi ha impedito di seguire efficacemente gli interventi dei relatori.

Peccato che la presidenza non abbia richiamato un uditorio che si è mostrato, salvo le immancabili eccezioni, indifferente a quel che si diceva e insolentemente arrogante per la presunzione di chiacchierare senza aver bisogno di ascoltare.

La mostra è interessante sia per lo sforzo dei curatori di organizzare le opere in un percorso razionale che tenesse conto delle varie correnti pittoriche e sia per la presenza tra le opere esposte di una decina di pezzi che mi sono piaciuti e che riporto in gallery di coda.

Tra i pezzi notati, due dipinti che trattano rispettivamente il tema della solitudine è il tema della devastante forza della profondità del pensiero, acquerelli eseguiti privilegiando la prevalenza della dualità del bianco e del nero, legati da un blu molto intenso e profondo.

 

Non cito i nomi ma vi allego le opere che mi sono piaciute. Inoltre, è stata un’idea carina, non so di chi, far cimentare con pennelli e colori. su delle grandi tele, anche i visitatori.

Giuseppe Giraldi

 

         

 

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