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A cura di Giuseppe Giraldi

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Pellegrinaggio a Roma (secondo giorno).

Posted On Domenica, 08 Settembre 2019 18:57

È domenica, sveglia alle sei, anche se, per smaltire la stanchezza di ieri, il sonno non è bastato. Troppi i chilometri che ieri le nostre gambe hanno macinato. 

Prima colazione veloce e leggera e poi via, verso la basilica di San Pietro per partecipare alla messa celebrata appositamente per noi Pellegrini. 

La nostra guida, non solo spirituale, Don Domenico Sturino, ci ha preceduto a San Pietro per la preparazione dell’incontro con il Vescovo Monsignor Francesco Gioia, responsabile dei Pellegrinaggi che arrivano in Vaticano.   

Entriamo in San Pietro dalla porta del sant’Uffizio che porta alla cappella di sant’Anna e poi entriamo nella basilica da una porta laterale, vicina alla statua di Santa Brigida, che dà accesso direttamente al braccio sinistro della croce latina che ha allocato, nella sua intersezione, il baldacchino in bronzo che sovrasta la tomba di San Pietro.

Ed è proprio lì sotto che Don Sturino e Monsignor Gioia ci guidano dopo aver indossato i paramenti per la celebrazione della Messa. Scendiamo nel più assoluto silenzio in un vasto sotterraneo in cui, sempre circondati di immagini di Santi e Pontefici, ci sono tantissime tombe di Papi, tanti sarcofagi ad eccezione di Paolo VI che invece è sepolto sotto una lapide nel pavimento. Prendiamo posto proprio in una cappella posta a lato della tomba di San Pietro e attoniti per il misticismo che promana da questo luogo, veniamo  avvolti da un’aura di profonda religiosità che è spiegabile solo con la consapevolezza di trovarci nel luogo più sacro è riservato della più grande chiesa del mondo della cristianità. 

Partecipiamo con spirito compuntoalla celebrazione della messa, rito che in questi luoghi viene celebrato da secoli, nonostante la tradizione liturgica si sia nel tempo evoluta e trasformata, però mantenendo inalterato il fascino commemorativo della morte e resurrezione di Gesù. 

È stata un’esperienza unica, e chi come noi, per una volta nella vita, riesce a vivere momenti toccanti ed emozionanti come quello che noi oggi abbiamo vissuto, può considerarsi veramente un privilegiato ed è la dimostrazione di come, se si appartiene ad una comunità coesa, compatta e determinata a perseguire con tenacia gli obiettivi che si prefigge, nulla è impossibile. 

I Rendesi del Centro Storico sono così e questa è una gran bella soddisfazione per i tanti che si impegnano e ci lavorano, come Don Domenico.

Ora siamo di nuovo nel pullman e stiamo tornando alle nostre case, avvolti ancora nelle amorevoli cure materiali (dolci,dolcetti e bibite) dei dirigenti di ARIA NUOVA (Ruggero Ciancio, sua sorella Vincenzina e il Presidente Valdo Vercillo).

Un ringraziamento particolare, voglio tributare all’artefice e ispiratore di questo pellegrinaggio, il nostro Parroco e padre spirituale Don Domenico Sturino, perché ha reso per me possibile un sogno che non speravo più di riuscire a realizzare nella mia vita.

Giuseppe Giraldi

 

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