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A cura di Giuseppe Giraldi

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SALVINI E MORRA, CRISI DI GOVERNO, RELIGIOSITÀ E ‘NDRINE

Posted On Giovedì, 22 Agosto 2019 18:23

Ormai non si contano più i commenti sulla diatriba tra il Ministro dell’Interno, Salvini, e il presidente della Commissione Antimafia, Morra, il primo capo politico capopopolo della Lega Lombarda, poi Lega Nord, poi Partito della Padania Libera e ora della Lega Italia, il secondo esponente di primo piano dei Pentastellati calabresi. 

Intervengo sulla questione, ora che si sono già espressi tanti commentatori politici più autorevoli di me, di modo che qualunque cosa io possa dire, sarà in partenza già neutralizzata dalle illuminanti dichiarazioni di chi mi ha preceduto. Mi esprimo anche perché credo che ognuno di noi non debba restare in silenzio di fronte alla pochezza del tema che viene trattato, soprattutto a fronte del fatto che la Calabria e i calabresi meriterebbero ben più alta considerazione e soprattutto ben più pratiche e redditizie valutazioni rispetto a quello che occorrerebbe fare per risollevare le sorti di questa sfortunata Regione.

Invece fanno tutti a gara a parteggiare o per uno o per l’altro: ha ragione Salvini; no, ha ragione Morra. In verità hanno torto entrambi.

Salvini sbaglia, come sbagliava anche la DC del dopo guerra (scudo crociato), a far uso della simbologia religiosa per acquisire proseliti ai propri disegni politici. In più la sua platealità nell’uso del ROSARIO è degna di essere ricordata per la pessima interpretazione di una religiosità bigotta, deplorata perfino dalle gerarchie cattoliche, piuttosto che per un autentico fervore religioso. Con le giaculatorie non si risolvono i problemi, ma ci si affida alla divina provvidenza, che, di questi tempi, ha pur un bel da fare per contrastare la criminalità organizzata, il traffico di esseri umani, le guerre guerreggiate, il riscaldamento terrestre, la sovrappopolazione, la globalizzazione a fini di sfruttamento economico, la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, la fame nel mondo, l’intolleranza, l’ignoranza, l’analfabetismo, l’idiozia, la stupidità e ancora tante altre disgrazie e miserie umane. 

Sbaglia Morra perché, da calabrese, sa bene che, seppure la ‘Ndrangheta faccia uso nei suoi rituali di distorte forme di rozza religiosità, il pessimo Salvini, con le sue moine da sagrestano, non stava mandando messaggi alle 'ndrine, ma voleva solo carpire il consenso di coloro che apprezzano i suoi atteggiamenti fanatici e la sua linea di attacco verso tutte le forme di accoglienza. Di fatto, Morra ha aiutato Salvini a solidarizzare con i tanti calabresi che si sono sentiti offesi dall’accostamento tra Calabria, ‘ndrangheta e forme di religiosità piuttosto comuni in questa nostra regione.

Fino a ieri alleati, oggi nemici, ogni argomento è buono per nascondere i veri motivi della crisi in cui il loro “contratto di governo” è inevitabilmente caduto.

È mia opinione che la crisi sia dovuta al fatto che LEGA e CINQUESTELLE non sanno dove trovare le coperture finanziarie necessarie alla realizzazione di quanto promesso ai cittadini e quindi si sono inventati una CRISI DI GOVERNO per mollare la patata bollente. Quota 100 per le pensioni e Reddito di Cittadinanza per i meno abbienti, questi due provvedimenti da soli costerebbero più di 110 miliardi da trovare nei prossimi 3 anni.

Il Ministro Tria è stato categorico nell’affermare che una cifra del genere non è disponibile e che non ci sono al momento manovre possibili per poterla reperire.

Inoltre LEGA e CINQUESTELLE non hanno idea di come nell’immediato recuperare oltre 23 miliardi di euro per disinnescare le clausole di salvaguardia come l’aumento dell'IVA e delle altre accise.  Ecco allora, di fronte a queste esigenze, per loro tanto difficili da soddisfare, uscirsene con la formula della CRISI DI GOVERNO.

Ergo, ogni modo per stornare l’attenzione degli Italiani dal loro fallimento è buono. Fallimento di entrambi. LEGA per eccesso di furbate e malafede, CINQUESTELLE per eccesso di presunzione e incapacità.  

Giuseppe Giraldi

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