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A cura di Giuseppe Giraldi

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MARTA PETRUSEWICZ assessora alla Cultura, Ricerca ed Università: VIVACITÀ CULTURALE E PROGETTUALE

Posted On Lunedì, 05 Agosto 2019 09:48

Ecco le linee programmatiche affidate dal Sindaco Marcello Manna a Marta Petrusewicz, storica del Mezzogiorno, polacca di nascita, mitteleuropea di formazione, diventata calabrese per scelta. Appena laureata ha iniziato la grande avventura dell’Università della Calabria. Docente di Storia Moderna ha insegnato per 30 anni nelle università statunitensi, Harvard, Princeton e CUNY (the City University of New York).

Il programma dell’assessorato che mi è stato affidato parte da alcuni presupposti. Il primo è che il compito del Pubblico sia soprattutto quello di facilitare, mediare, mettere in rete, far emergere, ospitare, informare, assicurare la base infrastrutturale e sostenere le iniziative culturali nel senso lato del termine prodotte dal e nel territorio.

La promozione delle iniziative nuove è solo una parte del compito del Comune.

Il secondo è che la città di Rende ha una predisposizione particolare per diventare il hub culturale della provincia e della regione grazie alla sua composizione demografica – una popolazione relativamente giovane, istruita e benestante, caratterizzata da un’apertura mentale e culturale al di sopra della media - e la fondamentale presenza dell’Università della Calabria.

Nella città è particolarmente vivace l’associazionismo culturale che esprime una varietà di iniziative artistiche e intellettuali. Di conseguenza, il contributo principale del governo cittadino è quello di portare le reti, esistenti o costituenti, ad aprirsi, a includere, a dialogare, a intrecciarsi con altre reti, riconoscendo in loro lo stesso desiderio anche se espresso diversamente. In breve, a facilitare il lavoro di auto-educazione a superare i particolarismi, trascendere i limiti delle reti pregresse, arricchire le proprie proposte con quelle di altri, cooperare piuttosto che competere.

Un altro presupposto è che la politica culturale urbana, a Rende come in tutta l’Italia e in particolare quella meridionale, è costretta a misurarsi con delle ristrettezze economiche causate principalmente dal prosciugarsi delle fonti pubbliche di finanziamento alla cultura e con un clima politico segnato dal ritorno delle vecchie culture di razzismo, nazionalismo, senofobia, egoismo, antisemitismo, fanatismo e sovranismo.  In queste condizioni, la persistenza della vivacità culturale e progettuale della nostra area urbana merita ammirazione.

Questo periodo delle “vacche magre” è una sfida per le istituzioni pubbliche, le costringe ad acuire l’ingegno: “fare” senza disporre di soldi da spendere, mobilitare i capitali immateriali presenti nel territorio e intensificare i rapporti di collaborazione con i tanti fermenti “nati dal basso”.

Tenendo conto di questi presupposti intellettuali e delle sfide della realtà, la politica culturale della città di Rende, già perseguita dalla precedente amministrazione Manna, ha come cifre:

la politica dell’inclusione; i progetti a lungo termine; attivazione degli spazi per le associazioni; rendere più abituale la cittadinanza dell’area urbana tramite fatti piccoli e quotidiani; incoraggiare tutti i creativi a utilizzare gli spazi comunali; aprire i musei e le biblioteche alle iniziative dal basso; rigenerare il centro storico come laboratori di creatività; interagire concretamente e capillarmente con l’Università della Calabria; adottare il Regolamento dei Beni Comuni.

La politica culturale dell’inclusione:

“storicizzare” il Festival delle Culture Intrecciate; continuare e moltiplicare i diversi progetti con le comunità di stranieri residenti (brasiliana, russa, somala, maghrebina, senegalese, polacca, cinese), “storicizzare” la Giornata della Cultura Ebraica e “…. (Run, Arts et sim) for Equality”, realizzare la Consulta di stranieri residenti (Nazioni Unite di Rende); coinvolgere studenti stranieri dell’Unical in collaborazione con l’Ufficio rettorale di Internazionalizzazione.

Le iniziative continuative e di lunga durata:

continuare le iniziative a scadenze settimanali, mensili o annuali (come “Dante in viaggio”; Laboratorio teatrale dell’Associazione Parkinsoniani Italiani Cosenza/Rende; “ColoraRende: A scuola di writing”; “Cittadinanza Attiva”; “Alle radici del Presente”; “Galarte”; “Geni Comuni”; MasterClass di canto lirico condotte dalla soprano Fiorenza Cedolins).

Attivazione degli spazi per le associazioni:

continuare ad ospitare le iniziative di associazioni di poeti, pittori, teatranti, musicanti, artigiani, scienziati,  maghi e visionari vari nelle strutture del Museo del Presente, del Museo Civico, del Museo di Arte Contemporanea “Bilotti” al Castello, della Biblioteca Civica, nella nuova sede de Coubertin.  Attivare altre sedi trascurate – la Biblioteca del Villaggio Europa, la Biblioteca del Centro Storico, il Centro Sociale Dattoli, il Centro “Roberta Lanzino”.

Realizzare il Polo Museale:

sono stati istituiti i Comitati (Garanti; d’Onore e Scientifico) per la gestione della rete museale, che comprende Museo del Presente, Museo Civico, Museo di Arte Contemporanea “Bilotti” al Castello, MAON, e il costituendo Museo di Ceramica, ma la realizzazione di un vero e proprio Polo rimane da realizzare in sinergia e in collaborazione con la Regione e l’Università.

Le recenti acquisizioni di donazioni straordinarie di arte contemporanea (Vettor Pisani, la Collezione de’Angelis, le Cento Opere), il ri-allestimento e la riapertura della Collezione Demo-Antropologica; la creazione della sezione permanente di Futuristi Calabresi; e l’assiduità dell’attività espositiva al Museo del Presente (mostre pop e colte, arte figurativa e concettuale, mostre-eventi, mostre-laboratori) – tutto ciò rende indispensabile la finalizzazione del suddetto Polo.

La realizzazione del restauro del Castello, progetto approvato e finanziato da anni ma continuamente rinviato, è pregiudiziale tanto per la sistemazione delle collezioni museali di arte contemporanea che per rendere il Castello fruibile alle funzioni cerimoniali (sedute di laurea, matrimoni) e alla collaborazione fattiva con l’Unical per lo svolgimento dei corsi universitari specializzati e il lavoro di catalogazione e descrizione.

La sistemazione da tempo pianificata del Museo della Ceramica al Palazzo Bucarelli, potenzialmente la collezione più importante del genere, richiede il restauro dell’edificio il quale, a sua volta, dipende dal reperimento dei fondi.

La Collezione Demo-Etno-Antropologica al Museo Civico necessita un lavoro sistematico di descrizione e di collegamento con la tradizione artigianale del territorio.

L’offerta della donazione di una collezione importante di strumenti musicali non ha potuto essere ancora accolta a causa dell’insufficienza infrastrutturale della potenziale collocazione.

Infine, il prezioso patrimonio custodito alla Pinacoteca attende la realizzazione del lavoro di studio già concordato con i docenti di storia dell’arte dell’Unical.

Cinema e teatri

Il restaurato storico Cinema Santa Chiara offre regolarmente e assiduamente rassegne cinematografiche qualificandosi tra i primi cinema d’essai del territorio.

Urge, tuttavia, una formalizzazione dei rapporti tanto con il cinema-teatro “Garden” che con i due teatri e il cinema dell’Unical. Va realizzata la progettata “carta del Rendese” che permetterà alla cittadinanza l’accesso scontato agli spettacoli nei giorni infrasettimanali.

Vanno anche attivate altre sale (Seminario/Palacultura/Parco Acquatico) per metterle a disposizione dei numerosi ottimi gruppi teatrali operanti nel territorio nonché dei gruppi itineranti.

Biblioteche

Le quattro biblioteche comunali (Centro Storico, Villaggio Europa, Piazza Matteotti, Quattromiglia) richiedono un impegno di riqualificazione con la partecipazione della società civile: la campagna “Uno Scaffale per la Biblioteca”; la sezione degli Ipovedenti (acquisita ma non ancora collocata); piccole biblioteche di quartiere; la campagna di lettura prescolare.

Rapporti con l’Università

Oltre alle collaborazioni menzionate nei punti precedenti (internazionalizzazione, musei, tirocini, seminari, teatri e cinema), è fondamentale la creazione di una rete di trasporti che colleghi l’Università soprattutto con il Centro Storico, e con altri luoghi di attrazione (come il Parco Acquatico).

La città ha da poco celebrato l’Università della Calabria e il suo primo rettore intitolandogli il ponte che unisce Cosenza e Rende, ma la storia della simbiosi Rende-Unical va valorizzata in molti altri modi.

Centro Storico

Il restauro del Castello, un programma di agevolazioni per attività produttive di nicchia, il restauro e la messa in funzione delle scale mobili, il reperimento degli alloggi disponibili (in base al censimento già compiuto e mai utilizzato) per affitti o concessioni gratuite.

Il programma di Residenze per Artisti, Scrittori e Studiosi, ora alla sua prima esperienza pilota, potrebbe svolgere il ruolo di volano per un rilancio turistico “soft”.

La bellezza come bene comune

L’adozione già avvenuta del Regolamento dei Beni Comuni è un passo indispensabile verso il coinvolgimento della cittadinanza nella gestione del bene comune ma non sufficiente ad assicurarla. L’amministrazione deve dimostrare il proprio interesse attivo nel curare i parchi, mantenere la pulizia, sponsorizzare orti cittadini, aiuole adottate da attività imprenditoriali, negozi (stabilendo riconoscimenti o premi; alimentando un virtuoso orgoglio cittadino; fornendo piante e semi).

Il benessere degli animali è un aspetto della cultura civica colpevolmente trascurato, malgrado che si sia discusso di cani di quartiere e malgrado la presenza qualificata degli attivisti animalisti nel territorio.

Rapporti con le scuole

Malgrado l’indubbio successo dei programmi continuativi quali Cittadinanza Attiva e ColoraRende, degli eventi condivisi, il progetto di rendere reale la partecipazione degli studenti alla gestione della cosa comune tramite una Consulta rimane nella sfera delle pie intenzioni.

Territorio urbano congiunto (Rende/Cosenza)

È un progetto che richiede l’impegno di tutte le componenti del governo locale: dai trasporti alla creazione del cartellone culturale unico.

MARTA PETRUSEWICZ

assessora a: Cultura, Ricerca e Rapporti con l’Università.

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