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A cura di Giuseppe Giraldi

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Una specie di ABC.

Posted On Giovedì, 01 Agosto 2019 08:25

Se riflettiamo sulla nostra quotidianità, ci accorgiamo che alcune nostre azioni e alcuni nostri pensieri, finiscono per avere, per la maggior parte delle volte, una matrice ideale comune che poi incaselliamo nella nostra mente sotto uno stereotipo condivisibile.

Qui voglio provare a fare questa specie di incasellamento utilizzando le lettere dell’alfabeto, non per costruire un archivio codificato, ma, all’opposto, per assegnare una breve considerazione alle lettere del nostro alfabeto. Non tutte, perché ci vorrebbero giorni per poterne accostare il significato all’agire quotidiano, però ritengo cosa giusta, per alcune, condividerle assieme a Voi.

 A (come Ambiente)

            Ho quasi sessant’anni e sto sperimentando il cambiamento del clima sulla mia pelle; ci sono degli aspetti legati alla mia infanzia che, non per luogo comune ma perché i fatti mi danno ragione, non esistono più! E più si va avanti nel tempo, più queste situazioni peggiorano. Si dice spesso che le stagioni non sono più 4, che il nostro Paese è sempre più tropicale però, fermo restando il principio dello sviluppo, siamo ancora molto indietro riguardo alla riduzione di CO₂ che oramai è fuori controllo a danno dell’ambiente che risulta essere sempre più inquinato.

 B (come Benessere)

            Tempo fa, un caro amico ambientalista, enunciò un concetto che apprezzai e che mi fece riflettere e cioè che, le lucciole, quegli strani coleotteri dotati di coda luccicante che con il loro svolazzare di notte illuminano gli ambienti in cui vivono, rappresentano più di ogni altro test scientifico/tecnico, un importante indicatore naturale della salubrità dell’ambiente. Il benessere dipende prima di tutto da questo e qui da noi, per fortuna, se ne vedono ancora tanti di questi curiosi, ma importanti animaletti. Eppure, i miei figli sono terrorizzati alla vista delle lucciole, al punto che, durante le cene all’aperto, si rifugiano, strillando, all’interno di casa per evitarle… ci dovrò lavorare e capiranno.

 C (come Cultura)

            La cultura, intesa come consapevolezza, conservazione e salvaguardia del creato (uso questo termine da cattolico praticante), rappresenta il più bel gesto d’amore verso noi stessi. Già, perché è noto a tutti che l’incuria e l’abbandono del territorio sono un segnale di mancanza di rispetto, un gesto vile e di cattivo esempio, un atto di violenza gratuita verso noi stessi. E qui, purtroppo, devo constatare che bisogna lavorarci parecchio per far tornare vivo in ognuno di noi questo principio che è il più importante per la civiltà, materiale e sociale, di un popolo.

 D (come Danni)

            Tanti di noi, guardando anche solo nel proprio contesto, hanno fatto i conti con i danni che l’inquinamento produce sul nostro corpo oltre che sull’ambiente; allergie, intolleranze alimentari; desertificazioni, incendi, disboscamento selvaggio; tutte azioni sconsideratamente nocive che non fanno altro che aumentare i rischi per la nostra salute e per quella di chi verrà dopo di noi. Uno studio, poco tempo fa, tranquillizzava gli addetti riguardo la disponibilità delle risorse naturali a disposizione delle generazioni future, ma di questo passo, con questo modo di attingere alle risorse che il nostro pianeta generosamente ci elargisce, c’è da stare molto attenti!

 E (come Educazione)

            Qui mi soffermo: l’educazione! Oggi, durante il tragitto che da anni percorro per raggiungere il posto di lavoro, ho notato, più che in ogni altro periodo, il fenomeno selvaggio dell’abbandono dei sacchetti di spazzatura lungo il ciglio delle strade. Sarà un caso, ma oggi 31 luglio 2019, scade la prima rata del versamento della TARI che io, come tantissimi altri concittadini, ci apprestiamo a onorare. È pur vero che la raccolta della spazzatura porta a porta ha migliorato una situazione che era davvero disastrosa; ed è vero anche che il nostro Comune è uno dei primi per percentuale di rifiuti differenziati prodotti; però manca quella parte che a mio avviso è la più importante: il controllo del territorio. È desolante constatare che, appena si mette il naso fuori da un centro abitato, lontano cioè da occhi indiscreti, si manifesta l’inciviltà dei soliti furbetti che, incuranti dei danni arrecati alle persone e all’ambiante, puntualmente ogni mattina lanciano il sacchettino dal finestrino della propria auto. Per non parlare dell’abbandono di altri materiali, ben più pericolosi come pneumatici, eternit, residui di laterizi e calcestruzzo, che avvengono sempre con più frequenza. Spetta a noi, Cittadini con la C maiuscola, denunciare ed aiutare il nostro Comune nella lotta a questo fenomeno ancora molto diffuso, ma che, se teniamo veramente al concetto di civismo nell’amministrazione della cosa pubblica, dobbiamo azzerare. Ed in questa battaglia dobbiamo essere coinvolti tutti quanti, senza dimenticare il ruolo, la funzione e la collaborazione dell’assessore con delega all’ambiente Domenico Ziccarelli. Credo fermamente che, lavorando insieme a lui, con impegno e responsabilità si può dare vita ad un tavolo di lavoro congiunto tra Vigili Urbani, Rende Servizi, per il tramite del suo delegato, assessore Pino Munno, investendo anche l’assessore con delega alla Salute, Sport, Igiene e Benessere del cittadino, Dr. Mario Rausa, insieme a noi cittadini che per primi viviamo il fenomeno sulla nostra pelle, si potrà dare un segnale forte a coloro che ancora vivono e pensano di fare i furbi a vita. Forza dunque: uniti e schierati in prima fila nella lotta contro questi abusivi che vanno rieducati e reinseriti nel contesto della nostra Rende, città dell’avvenire.

Sempre e solo dalla parte della legalità. Buon ambiente a tutti!

Pasquale Stellato.

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