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A cura di Giuseppe Giraldi

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VALENTINA MASCALI E IL SUO LIBRO AL RENDE BOOK FESTIVAL

Posted On Mercoledì, 31 Luglio 2019 09:16

Al primo appuntamento della seconda serata del RENDE BOOK FESTIVAL arrivo un po’ in ritardo, ma faccio in tempo a capire che si parla di amore per la lettura, un sentimento che si può imparare.

Sono arrivato mentre parla una mia amica di lunga data, Francesca Rina, che sottolinea l’importanza delle parole in generale ma anche di quelle che contiene il libro, che va gustato, annusato e digerito per farlo proprio nella sua interezza.

Sempre Francesca sostiene che i bambini hanno i libri del cuore come dimostrazione del loro attaccamento a storie e situazioni che maggiormente colpiscono il loro immaginario.

Amalia Dodaro, Anna Cirillo e Nunzia Mele disquisiscono sull’importanza del momento dell’ascolto per capire i bambini, i quali hanno una spiccata attenzione per il dettaglio e quindi sono particolarmente dotati nel comprendere appieno il legame tra immagine e parola.

In definitiva, secondo le relatrici, è necessaria la consapevolezza di sé per potersi aprire al mondo: un libro può essere un ponte tra passato e futuro ma per attraversarlo bisogna fare un viaggio che fa conoscere non solo ciò che si legge, ma anche un po’ di quell’io nascosto che ognuno di noi custodisce, di solito, gelosamente.

Tutto molto interessante ma anche il libro che viene presentato a seguire, è molto particolare e cattura totalmente la mia attenzione. È un libro scritto da Valentina Mascali il cui titolo, “Ho attraversato stagioni” già comunica e sintetizza il percorso che chi è malato oncologico compie non solo attraverso la malattia ma anche tra la propria anima e il proprio cuore.

Partecipano alla presentazione Marcella Lorenzi, Giuseppe Spataro, Antonietta Merincola.

La Lorenzi conduce la presentazione parlando della persona “Valentina”, che attraversando diverse stagioni, ha imparato a riconoscere nel dolore le difficoltà che possono diventare opportunità, perché contro il cancro si può vincere.

Valentina narra la sua esperienza, e si sente che parla di una sofferenza che molto l’ha segnata, perché essere affetta dal male del secolo le ha aperto dentro delle ferite che le hanno fatto perdere la sua identità e la sua femminilità. Che non è facile recuperare e in questo cammino non è da sottovalutare l’importanza della ricostruzione plastica, anche se come diceva Veronesi, il tumore è più difficile rimuoverlo dalla mente piuttosto che dal corpo.

Marcella Lorenzi legge dei brani del libro è il più significativo è riassumibile nell’assunto ”Voglio vincere perché voglio vivere” così si è rialzata Valentina!

Delle parole di Peppino Spataro, che è il responsabile dell’ufficio di prevenzione dell‘UNICAL,  mi piace scolpirne dei flash perché danno meglio l’idea del suo dire, di una persona coinvolta professionalmente ed emotivamente, perché ormai il male del secolo, se non direttamente, lambisce ognuno di noi:

“Per me questo libro rappresenta l’ABC della prevenzione.

È un libro che ti prende e non riesci a smettere di leggere.

Valentina è una combattente e ci fa capire che la salute è la cosa più importante e che bisogna lottare per difenderla.

Come Responsabile della prevenzione all’Università della Calabria ho curato progetti per la tutela della salute dei lavoratori e quindi anche nel campo della prevenzione del tumore alla mammella, così come per la prostata e per la tiroide.

È molto importante il rapporto paziente medico, ma anche i rapporti tra malati, perché ci si sostiene a vicenda.”

Marcella Lorenzi legge poi una poesia di Valentina che è un vero e proprio inno alla vita.

Valentina racconta la sua esperienza con la semplicità e la sincerità di chi conosce l’importanza di comunicare la propria esperienza con il fine di essere utile a chi l’ascolta; Valentina coinvolge l’uditorio, non si sente volare una mosca, pendiamo tutti dalle sue labbra e quando ci racconta che la malattia le ha fatto scoprire un coraggio che non sapeva di avere, si commuove e commuove anche me. Le lacrime girano nei miei occhi come anche negli occhi di molti dei presenti, perché in ognuno di noi risale dalla memoria il ricordo di vicende simili alla sua, che ci hanno ferito e che hanno lasciato un vuoto non facile da riempire.

Brava Valentina perché, come lei stessa dice nel retro della copertina del suo libro, la vita le ha dato una seconda possibilità e lei ha voluto raccontarcela, condividerla con tutti noi che la leggeremo e le diremo: Grazie! Grazie per l’esempio che ci hai dato! Grazie per aver sdoganato un tabù, perché tu hai condiviso la tua sofferenza, socializzandola e non relegandola tra i sentimenti da nascondere.

La serata avrei voglia di chiuderla qui, con Valentina che ci saluta tutti con la dolcezza delle sue parole e del suo sorriso, ma ho promesso a me stesso che avrei seguito questa tre giorni del libro e salgo al Castello ove è in corso la presentazione del libro MODERNE ODIESSE di Antonio Morabito presentato dalla sempre eclettica ed affascinante Sofia Vetere.

Segue poi la presentazione del libro L’OPERA DEGLI ULIVI di Santo Gioffrè con la partecipazione di Sandro Marrazzo.   

Nel frattempo in Piazza degli Eroi è iniziato il concerto del soprano Teresa Cardace, accompagnata al pianoforte da Rodolfo Saraco, sul tema “ARIE D’AMORE” molto apprezzato dalle tante persone intervenute. Bravissimi i due artisti che hanno saputo coinvolgere il pubblico in una spettacolare rassegna delle più celebri arie, romanze e songs del repertorio musicale dedicato all’amore.

La serata non poteva concludersi in modo migliore, anche se, conoscendo la dedizione del Presidente CORE  Armando Rossi, anche la terza e ultima serata non sarà da meno.

Giuseppe Giraldi

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