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A cura di Giuseppe Giraldi

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Ecomafia: cosa dice il rapporto di Legambiente sulla criminalità ambientale

Posted On Lunedì, 08 Luglio 2019 10:10

Legambiente ha pubblicato il rapporto Ecomafia 2019 sulla criminalità ambientale. I dati sono preoccupanti. Un business che sfiora i 17 miliardi di euro. 

Rapporto ECOMAFIA 2019 di Lega Ambiente

“Illegalità ambientali:

nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), lo scorso anno si è concentrato quasi il 45% delle infrazioni, pari a 12.597. Anche quest’anno la Campania domina la classifica regionale delle illegalità ambientali con 3.862 illeciti (14,4% sul totale nazionale), seguita dalla Calabria (3.240) che registra comunque il numero più alto di arresti (35), la Puglia (2.854) e la Sicilia (2.641).”

Fin qui ecomafia 2019 di LEGAMBIENTE che, come sempre, nelle sue analisi si attiene rigidamente ai riscontri numerici di dati inequivocabili. In base a tali dati, noi calabresi nella classifica dei reati siamo secondi solo alla Campania, ma non ci batte nessuno quanto a persone arrestate per aver commesso illegalità ambientali.
Mi chiedo come leggere questo dato, se come il frutto di un maggior impegno delle Forze dell’Ordine e della Magistratura calabrese, oppure come il riscontro in Calabria di un più alto tasso di crimini ambientali.

Credo che queste due possibilità si siamo entrambe verificate; perché stiamo tutti prendendo coscienza di come per la Calabria sia importante tutelate e proteggere i suoi ecosistemi, le sue bellezze naturalistiche, il suo patrimonio boschivo, gli ecosistemi marini dei suoi litorali, tirrenico e jonico; inoltre, c’è una sensibilità più matura per questi temi, viste le tante sollecitazioni provenienti dai cittadini; c’è l’esigenza di una più forte incisività delle politiche ambientali ad ogni livello.

Questa consapevolezza appartiene a tutti coloro che stanno dalla parte della legalità e del diritto. Ciononostante, le concentrazioni criminali sono sempre più propense ad occupare spazi nei settori dell’economia, come quello dello smaltimento, dove, grazie alla loro spregiudicatezza e alla possibilità di disporre di risorse economiche ingenti derivanti da altri canali di illecito guadagno, individuano la possibilità di ulteriori ingenti profitti.

Dobbiamo apprezzamento a chi combatte queste infiltrazioni della criminalità nell’economia, che è giusto sostenere reclamando per la Calabria un ulteriormente potenziamento della capacità della Magistratura e delle Forze dell’Ordine a fronteggiare un fenomeno che inquina, condiziona e soffoca la libera iniziativa imprenditoriale rispettosa delle leggi e delle regole del mercato.

La parola d’ordine dev’essere STIAMO IN GUARDIA, perché in una terra sfortunata come la nostra, dobbiamo fare il possibile per creare lavoro, soprattutto per i giovani; dobbiamo fare in modo che lo sconforto per le tante difficili situazioni, non diventi disperazione, perché quest’ultima non porta mai nulla di buono, ma diventa terreno di coltura per il reclutamento nel mondo delle ‘ndrine.

Per ultima cosa, voglio notare che, i 35 arresti diluiti nel tempo non li avevo percepiti e come me credo anche altri, ma oggi, grazie a Lega Ambiente ci viene restituito un dato che ci parla di un impegno collegiale al contrasto di un fenomeno che, per questa strada, sarà sconfitto.

Giuseppe Giraldi

 

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