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A cura di Giuseppe Giraldi

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La formazione dei quadri e la militanza politica

Posted On Giovedì, 20 Giugno 2019 09:24

Al giorno d’oggi, il dato che si coglie con più immediatezza è l’assenza dei partiti dal quadro politico rendese. I partiti sono spariti. Di 26 liste presentate a sostegno di 9 candidati a sindaco, solo una porta il simbolo di un partito... e che partito: LEGA SALVINI. A Rende. Francamente, il fenomeno è inquietante. Ma oltre ad essere inquietante, penso sia anche allarmante per il benessere democratico dell’intera comunità. È evidente che, in una situazione di questo tipo, i partiti diventano latitanti perché per primi avvertono il distacco tra loro e i cittadini.

Proviamo ad interrogarci chiedendoci che cosa è cambiato rispetto al passato, quando i partiti seppure tra tante difficoltà, riuscivano a svolgere quel ruolo, che la costituzione loro assegna, di strumenti attraverso i quali i cittadini esprimono la loro partecipazione democratica alla vita delle Istituzioni. Con la loro scomparsa, di fatto, sono anche venute meno le principali funzioni che dai partiti venivano svolte.

Cioè, non c’è più un soggetto deputato alla cura della formazione politica delle generazioni che si affacciano alla vita sociale ed è venuta meno la militanza politica dei tanti che si impegnavano per sostenere e far vincere un’idea/progetto dell’avvenire, che sostanziava la stessa esistenza in vita del partito di appartenenza. Si trattava di organizzazioni strutturate e radicate nel corpo sociale, che mantenevano un contatto frequente con il proprio elettorato e con l’opinione pubblica svolgendo il ruolo di cassa di risonanza del lavoro svolto nelle istituzioni da diffondere nei territori e tra la gente.

In definitiva era un modo faticoso ma comunque efficiente di formare gli amministratori della cosa pubblica, di veicolare le informazioni e di propagandare la linea politica del partito. Ed oggi? Oggi ci sono i Social, Facebook, Twitter, Instagram, ecc.

Hanno la stessa efficacia? Probabilmente di più, però a che prezzo? Certamente la circolazione dell’informazione è più capillare e più diffusa, ma il coinvolgimento emotivo c’è? E in che misura? Occorre ritrovare l’identità di popolo, occorre una reale e concreta partecipazione alla vita politica, deve tornare ad essere vissuta quella militanza che fa sentire compartecipi di un destino.

Allora, per essere credibili, è necessario che si riaffermi una forma di partito, o di associazione, o di movimento che privilegi modalità partecipative efficaci indispensabili ad impedire che la mobilitazione sia solo uno strumento da campagna elettorale. L’auspicio è che possano essere recuperate, quelle funzioni dei partiti che maggiormente in passato li hanno resi strumento di democrazia vera, la presenza sul territorio ed il metodo democratico nella selezione delle classi dirigenti. Se ciò sarà, la militanza politica cesserà di essere un impegno anacronistico e i Partiti smetteranno di nascondersi.

Giuseppe Giraldi

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